Scudetto: Inter a Roma per chiudere la lotta

Sfida Scudetto Roma Inter

Jose’ Mourinho continua a tenere i microfoni spenti e anche domani non fara’ la conferenza stampa della vigilia prima della trasferta contro la Roma, ossia i 90 minuti che potrebbero chiudere virtualmente il campionato o riaprilo. E non e’ escluso che la sua strategia, con le eccezioni previste dagli obblighi del cerimoniale di Champions League, continui a oltranza. Allo stesso modo rischia di prolungarsi il ‘castigo’ di Mario Balotelli: non ci sono infatti segnali di riappacificazione fra attaccante, tecnico e resto della squadra, e in vista c’e’ la quarta esclusione per motivi disciplinari. Ieri Balotelli era in tribuna a seguire i compagni contro il Livorno. Ma ai fotografi non e’ passata inosservata la sua espressione imbronciata al gol di Eto’o, festeggiato invece a pugni alzati da Wesley Sneijder a pochi centimetri di distanza. Qualcosa non va, a prescindere dalle contestazioni del tifo organizzato nerazzurro che non ha gradito i gesti ‘filo-milanisti’ dell’attaccante. ”Come faceva Adriano, Mario insiste ad avere ragione e credere che gli altri sono gli unici colpevoli – ha spiegato uno dei veterani dello spogliatoio, Ivan Cordoba -. Noi cerchiamo di aiutarlo, ma sembra inutile”. Tutti ad Appiano si attendono le scuse del ragazzo, che pero’ sente di non aver nulla da farsi perdonare visto che si impegna al massimo. In questo braccio di forza Mourinho non sembra intenzionato a fare passi indietro: nelle ultime quattro gare senza Balotelli (la prima per un dolore al ginocchio) ha perso a Catania e pareggiato a Palermo, ma ha vinto con il Livorno (nonostante Milito a mezzo servizio in panchina) e soprattutto ha espugnato Stamford Bridge conquistando i quarti di Champions. E per di piu’ ha rinsaldato il suo rapporto con la squadra. Il messaggio del portoghese e’ che le sorti dell’Inter non sono certo nei piedi di Balotelli come lo scorso anno erano in quelli di Zlatan Ibrahimovic. E quindi Mario deve meritarsi di rientrare nel gruppo con un atteggiamento diverso. Mourinho stravede per giocatori come Diego Milito o come Samuel Eto’o. Il camerunense, in particolare, e’ l’esempio del campione che sa essere decisivo quando conta e allo stesso tempo sa sacrificarsi per la squadra. Nell’ultimo periodo gli riesce l’uno e l’altro con massimi risultati. Dopo il gol di Stamford Bridge ieri ha rimesso in carreggiata l’Inter con una doppietta spettacolare. E sabato pomeriggio provera’ a replicare all’Olimpico, dove nel maggio 2009 ha trascinato il Barcellona alla conquista della Champions contro il Manchester United. Contro la Roma Eto’o avra’ di nuovo al suo fianco Milito che ha risolto in fretta il fastidio muscolare alla coscia avvertito nei giorni scorsi. In dubbio e’ invece la presenza di Wesley Sneijder che ha saltato la partita contro il Livorno per un affaticamento all’adduttore della gamba destra. L’allenamento di domani sara’ decisivo per capire se Sneijder sara’ della gara. Ma, considerando il rientro di Dejan Stankovic dopo la squalifica, Mourinho lo utilizzera’ solo se al cento per cento per non rischiare di perderlo mercoledi’ prossimo per l’andata dei quarti di Champions contro il Cska Mosca. ”Ci siamo sbloccati, con la Roma saremo al meglio”, gongolava ieri sera Massimo Moratti, che oggi ha preferito non esternare. Dopo aver riposato in panchina ieri, all’Olimpico torneranno al centro della difesa Lucio e Walter Samuel, che non sara’ l’unico ex giallorosso in campo. Con lui Cristian Chivu, che ieri si e’ mostrato in perfette condizioni dopo il grave incidente alla testa di gennaio. La presenza del romeno rende meno grave il nuovo stop a cui rischia di andare incontro l’altro terzino sinistro di ruolo, Davide Santon: il ginocchio operato a novembre continua a gonfiarsi e nei prossimi giorni, forse gia’ domani, una visita specialistica a Barcellona chiarira’ se e’ necessario o meno un secondo intervento
TOTTI , IN CAMPO CONTRO INTER? NO, NON CREDO “No, non credo”. Con queste parole, Francesco Totti, ha confessato che non scenderà in campo nel big match di sabato sera contro l’Inter. “Tra un po’ sarò a disposizione – ha aggiunto a margine di un incontro con gli studenti dell’Università Cattolica di Roma – Quella contro i nerazzurri è una partita speciale per noi e per tutta la città”.  “Prima di ritirarmi riuscirò sicuramente a vincere ancora qualcosa”. Francesco Totti si prepara al ritorno in campo (sicuramente non contro l’Inter sabato sera) ed è pronto a scommettere sulla possibilità di vincere ancora qualcosa di importante negli ultimi anni della sua carriera. “Nella vita privata ho avuto già tutto – ha aggiunto nel corso dell’incontro con gli studenti dell’Università Cattolica di Roma – Anzi voglio ancora allargarla con altri figli. Dal punto di vista professionale voglio vincere ancora qualcosa di importante e penso che ci riusciremo”. Il capitano della Roma, stuzzicato sul suo futuro, confessa di non pensare a cosa farà dopo la carriera da calciatore. “Non ci penso – ha concluso – Sto facendo il lavoro più bello di mondo, poi vedremo cosa succederà quando smetterò. Di certo non farò l’allenatore perché sono troppo buono e per un po’ mi piacerebbe non vedere più medici: ne ho avuto abbastanza”.

GOL E POLEMICHE,ROMA-INTER E’ ORMAI UNA CLASSICA Da Spalletti a Ranieri, da Mancini a Mourinho: i tecnici non contano, e’ la sfida tra Roma e Inter che tiene banco e si ripropone come ormai un classico consolidato degli ultimi anni del calcio italiano suscitando anche tante polemiche. Sabato all’Olimpico i giallorossi di Vucinic e Toni (ma probabilmente senza il capitano lungodegente Francesco Totti) lanceranno la sfida a Eto’o e Milito (Balotelli e’ sempre in castigo) per recuperare il terreno perduto all’inizio. Se il margine si ridurra’ a -1 le altre sette gare saranno una sfida continua, con il Milan terzo incomodo. In principio era grande Inter: negli anni ’60 c’era la Rometta ma anche in queste condizioni difformi i giallorossi si tolgono la soddisfazione di battere 3-0 (il 5 maggio 1963) i nerazzurri campioni di tutto. Poi pero’ le prime sfide vere, ad armi pari, avvengono negli anni ’80 a cavallo degli scudetti di Bersellini e Liedholm. Splendido il duello, ad esempio, a fine 1981 con Inter che si impone 3-2 al Meazza dopo che Agnolin espelle tra le polemiche Falcao per un tackle alla brasiliana su Altobelli. Poi si replica poco prima delle notte magiche dei mondiali. E l’Olimpico mastica amaro perche’ la Roma di Ottavio Bianchi si presenta in finale dopo una lunga carrellata di successi (una tripletta di Voeller in casa dell’Anderlecht) ma segna il passo con l’Inter dei tedeschi e del Trap. 2-0 la finale di San Siro e poi l’epilogo in casa del 22 maggio: Rizzitelli colpisce un palo e segna un gol che non basta. Poi le due squadre si defilano un po’ di fronte all’armata rossonera imperante. Ma spesso le sfide hanno il sapore della goleada: 4-1 per i giallorossi ’92 con l’Inter di Bagnoli, poi all’Inter arriva Ronaldo e alla Roma Zeman ed e’ la sagra del gol. Nel ’97 l’Inter travolge 3-0 la Roma (espulso Totti) che perde 2-1 in casa con una doppietta straordinaria del Fenomeno. C’e’ il bis l’anno dopo con un 4-1 dei nerazzurri e nel ritorno all’Olimpico c’e’ un rocambolesco, funambolico 5-4 per l’Inter con gol finale di Simeone. Nell’anno dello scudetto giallorosso del 2001 la Roma restituisce lo 0-2 dell’andata con un corroborante 3-2 nel ritorno, auspice Montella con una doppietta, che costruisce un mattone importante verso il tricolore. Poi e’ un crescendo: 4-1 per i giallorossi nel 2003, 3-3 l’anno dopo con la Roma che si era portata 3-1. E dal 2005 Roma e Inter diventano protagoniste uniche: alla Juve viene revocato il titolo poi l’Inter di Mancini comincia la serie di quattro titoli consecutivi, completata da Mourinho. E la Roma di Spalletti e’ l’unica a farle sentire il fiato sul collo. Nella finale Coppa Italia del 2005 giallorossi ancora timidi: 0-2 all’Olimpico (doppietta Adriano) e 1-0 al ritorno. Vittoria bis l’anno dopo: 1-1 e 3-1 e ciliegina sulla torta nella finale di Supercoppa: giallorossi sul 3-0, nerazzurri in rimonta che chiudono 4-3 nei supplementari con Figo. In campionato piccoli sgarbi: 1-0 dell’Inter a Roma, 3-1 per i giallorossi al Meazza. Poi nel 2007 la rivincita spallettiana: il 9 maggio nella finale d’andata della Coppa Italia la Roma strapazza l’Inter con un memorabile 6-2, il trofeo va ai giallorossi che contengono la rimonta avversaria sul 2-1 nel ritorno. Il 19 agosto al Meazza la Supercoppa va ai giallorossi con un gol di De Rossi su rigore. Ma a quel punto la Roma si sgonfia un po’: l’Inter passeggia all’Olimpico 4-1 in apertura di campionato, la Roma strappa l’1-1 al Meazza ma fioccano le polemiche per un’espulsione di Mexes prima del pari nerazzurro per la quale Totti parla di ‘aiutone’. E di polemiche sugli arbitri sono piene le cronache di tante sfide tra le due squadre. Il ritorno dei giallorossi fa tremare i polsi ai nerazzurri che nell’ultima giornata 2008 si fanno prima scavalcare poi ristabiliscono la distanze con Ibra e incassano un altro scudetto. Ma le sfide continuano lasciando i tifosi col fiato sospeso. I giallorossi rivincono la Coppa Italia battendo 2-1 i nerazzurri, la risposta dell’Inter arriva nella finale della Supercoppa. Questa volta i supplementari finiscono 2-2 ma Zanetti alza il trofeo segnando l’8-7 finale ai rigori dopo una traversa di Totti e un errore di Juan. Poi la Roma non vince piu’: 4-0 per l’Inter all’Olimpico con doppietta di Ibra, 3-3 al ritorno con doppietta di Balotelli dopo il ko per 2-1 nei quarti di Coppa Italia, infine l’1-1 dell’8 novembre scorso al Meazza firmato da Vucinic e Eto’o, proprio i due che si annunciano protagonisti della supersfida di sabato.