Sarà la primavera a rendere ancora più piacevole una passeggiata nella città vecchia di Bari. Dove, fino al 16 maggio 2010, il pubblico viene colto di sorpresa dalle sonorità delle installazioni e dalle opere di 15 artisti di fama internazionale, allestite nel fossato del Castello Svevo. La rassegna “Da sopra giù nel fossato”, curata dal noto critico Achille Bonito Oliva, in collaborazione con Giusy Caroppo, integra il progetto regionale “Puglia Circuito del Contemporaneo” avviato nel 2009. Ad accogliere il visitatore “Display-Structure for Sound Cloud” di Vito Acconci, una splendida quanto suggestiva opera sonora realizzata nel 2005 per il Ram, museo del suono di Roma. In prossimità, la scritta in neon, disposta sui merli del castello, “It must be abstract. It must be change. It must give pleasure” di Maurizio Nannucci, invita ad entrare in un percorso nel quale lasciarsi soggiogare dai momenti contemplativi. Non a caso, sottolinea Bonito Oliva: “L’originalità di Da sopra (giù nel fossato) sta nell’indicare fisicamente una distanza ulteriore, assolutamente particolare per la contemplazione dell’arte contemporanea”. Tra le opere più significative, i vetri spezzati dell’artista romano Alfredo Pirri e le scritte proiettate su una delle torri di Jenny Holzer. Tra i big, si annovera Jimmie Durham con l’opera “Domestic Glass Meets Wild Glass” del 2006, che attrae in maniera particolare i passanti incuriositi e alla ricerca della provenienza del suono dei vetri rotti; ma anche Allan Karpow, esponente del movimento Fluxus, presente nel percorso con “Yard”, un’installazione realizzata con pneumatici dismessi. L’opera, piuttosto discussa dal pubblico, “Bruce Lee in the Land of Balzac” dell’artista Maria Theresa Alves, suggerisce, invece, un’interessante riflessione sul contrasto tra suono e immagine: la quiete delle immagini proiettate, che ritraggono la campagna amata da Honoré Balzac, La Valle del Giglio addormentata, si contrappone al suono delle scene di combattimento tratte dai film di Bruce Lee. Infine, segnaliamo l’artista indiano Subodh Gupta che propone in maniera sarcastica l’iconografia delle tre scimmie con l’opera “Gandhi’s Three Monkeys”. Tre sculture, tre versioni del Mahatma Gandhi soldato, in cui Gupta rievoca un gioco di guerra per playStation. Un Gandhi con la maschera antigas, con un elmetto, o con il volto dietro una sorta di niqab islamico.
Da sopra giù nel fossato
15 marzo – 16 maggio 2010
Castello Svevo – Bari
Sito internet: dasopra
Artisti:
Vito Acconci, Maria Theresa Alves, Marco Bagnoli, Jimmie Durham, Subodh Gupta, Jenny Holzer, Allan Karpow, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci, Luca Maria Patella, Alfredo Pirri, Kazuo Shiraga, Ben Vautier, Francesco Schiavulli.