Prosegue l’impegno italiano nell’ambito dell’operazione navale contro la pirateria, denominata “Atalanta”.
Secondo una nota diffusa dallo Stato Maggiore della Difesa, in particolare, la Forza Navale Europea Task Force 465, al comando del Contrammiraglio Giovanni Gumiero, dal 12 dicembre 2009 fornisce assistenza a tutto il naviglio mercantile che transita nelle acque del Golfo di Aden e del Bacino Somalo e adotta tutte le misure necessarie per prevenire, scoraggiare ed impedire l’esecuzione di atti di pirateria o rapina in mare per garantire la sicurezza della navigazione nella Regione.
Sono 43 i mercantili battenti bandiera italiana, in transito nel Golfo di Aden e nel Bacino Somalo, che hanno ricevuto assistenza; numeri, prosegue la nota, destinati ad aumentare vista l’alta affluenza di mercantili italiani in questa regione di transito. Ogni anno quasi duemila navi mercantili battenti bandiera italiana, o comunque legate ad interessi nazionali, transitano attraverso il Golfo di Aden.
Lo staff, che opera su Nave Etna, controlla l’elenco dei mercantili italiani che giornalmente transitano e, di volta in volta, stabilisce con loro contatti telefonici e via e-mail. Nel corso del loro transito, che può durare dai tre ai cinque giorni, viene comunicata la presenza delle Unità militari, europee e non, vengono fornite indicazioni sulle rotte più idonee da seguire per ridurre la probabilità di imbattersi in gruppi di attacco pirati e tutte quelle indicazioni che possano rendere più sicuro il loro transito, come l’adozione di misure difensive.
La missione primaria della Forza Navale è quella di scortare i mercantili noleggiati dal Programma Alimentare Mondiale e quelli della missione dell’Unione dei Paesi Africani in Somalia. La missione prevede inoltre la protezione di tutto il naviglio mercantile che transita in area di operazione.
Undici le unità della Marina che si sono succedute in questo teatro operativo a partire dal 2005, sia sotto bandiera nazionale, che integrate all’interno di dispositivi NATO o europei.
Più in generale, l’operazione è condotta contro la Pirateria marittima, inizialmente condotta nelle acque prospicienti il Corno d’Africa, e nel tempo aumentata in numero, focalizzandosi sui traffici che interessano i porti somali, tra cui le navi del World Food Programme (WFP) che trasportano aiuti alimentari, per poi orientarsi sul grande traffico mercantile che attraversa il Golfo di Aden.
In tale contesto e in supporto alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1814 (2008), 1816 (2008), 1838 (2008), 1846 (2008) e, infine 1897 (2009), l’Unione Europea, dal 13 dicembre 2008, conduce l’operazione militare EUNAVFOR Somalia – Operation Atalanta.
Atalanta rappresenta la prima operazione navale a guida Unione Europea, nell’ambito dell’European Security and Defence Policy (ESDP). L’Operazione era stata pianificata in origine per un periodo di 12 mesi, fino al 13 Dicembre 2009. Nel Novembre 2009, il Consiglio dell’Unione Europea ha prolungato la durata dell’Operazione di un anno, fino al Dicembre 2010. Durante tale periodo, verranno impiegati fino a 12 Unità navali e pattugliatori marittimi. Allo stato attuale, oltre all’Italia, contribuiscono in maniera permanente all’Operazione, sia con assetti marittimi che con personale all’interno del Operational Headquarters (OHQ), a Northwood (UK), e del Force Headquarters (FHQ), sull’Unità navale sede di Comando, i seguenti Stati Membri EU: Belgio, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Olanda, Spagna. Partecipano all’Operazione, fornendo solo personale all’interno degli staff, anche le seguenti Nazioni dell’Unione Europea: Cipro, Finlandia, Irlanda, Malta e Svezia. Nell’Agosto del 2009, la Norvegia è stata la prima Nazione non appartenente all’Ue a contribuire con uomini e mezzi. (s.d.f.)