Torino, Fondazione 107: Artisti in-difesa

Una trentina di artisti internazionali, provenienti da cinque continenti: Africa, Europa, Medio- Oriente, Asia, Russia, Usa. Dal 1° aprile, la Fondazione 107, a Torino, inaugura la mostra “In-difesa” dedicata all’esplorazione di un territorio etico dove i confini delle responsabilità non sono più certi; una realtà, come ricorda il professore Gillo Dorfles, di “fattoidi”, fatti verosimili, ricostruiti e manipolati che conducono a un universo falsato e speculativo: un relativismo storico che non permette una scissione piena da ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Regno del dubbio e dell’incerto, il concetto de “In-difesa” diviene un presupposto di tutti i popoli nelle società sviluppate, il cui modello finisce per contaminare anche i rapporti interpersonali e le persone stesse. Le opere degli artisti sono state raccolte in 5 temi essenziali: In-difesa della vita, In-difesa dei diritti, In-difesa dell’identità, In-difesa del diritto di culto e In-difesa militare. Dalle esperienze dell’Africa, scendono in campo artisti come Gonçalo Mabunda, che da molti anni realizza sculture con armi recuperate: in mostra, un trono, simbolo di un Mozambico costantemente in guerra civile dove i diritti del popolo vengono calpestati. Mentre il keniota Peter Wanjau narra un’Africa malata, lacerata dall’Aids o dalla tubercolosi che, ogni anno, cancellano intere generazioni. Anche l’artista italiano Diamante Faraldo racconta l’Africa attraverso un’installazione che rievoca una mappa del seicento del continente, in cui evidenzia le conseguenze della spartizione coloniale: “geometrizzare un territorio significa impossessarsene ed è così che è avvenuto”, dichiara Faraldo. In questo panorama non poteva mancare la presenza di Sarenco che, fin dagli anni Ottanta, si è avvicinato alla causa del continente africano; autore de “La platea dell’Umanità”, una delle installazioni più significative della 51 esima Biennale di Venezia, nel 2001. Oriente e Occidente, culture e tradizioni a confronto, rivoluzioni e contraddizioni: l’artista iraniana Neshat Shirin, che lavora con i mezzi attuali del video e della fotografia, ha incentrato la sua ricerca sull’essere donna nelle società islamiche contemporanee. Nella sua opera vengono evidenziati i contrasti tra l’intellettualità e la cultura femminile musulmana e gli atti di violenza e di sottomissioni alle quali sono ogni giorno confrontate. Un universo psicologico femminile in bilico tra tradizione e desiderio di riscatto. Anche l’artista uzbeko Said Atabekov volge la sua attenzione al paradosso del post-moderno: le sue opere propongono un percorso in difesa delle tradizioni locali che vengono contaminate dai simboli della globalizzazione. In questo panorama, il pittore torinese Daniele Galliano affronta il tema dell’individualismo spietato occidentale: in primo piano la vulnerabilità di una donna in stato interessante che deve fare i conti con una società dove, nella maggior parte dei casi, si è soli ad affrontare i problemi della vita. Uno stato definito “in bilico tra desiderio e paura, gioia e dolore, attacco e difesa”. L’occidente visto da Ana Opalic: originaria di Dubrovnik, la giovane fotografa, classe 1972, propone una serie di scatti dedicati alla memoria dei luoghi colpiti dalla guerra, a principio degli anni Novanta. Spazi deserti, anonimi dove avvennero esecuzioni di massa e gli eccidi che non dobbiamo dimenticare. Soprusi, abusi e ingiustizie: la serie degli incappucciati del Ku Klux Klan realizzata dal fotografo Andres Serrano sta a indicare quanto, nella civiltà di oggi, gli individui possono compiere azioni efferate, protetti dall’anonimato. Un percorso attraverso la coscienza dei popoli che dovrebbe toccare, in primo luogo, ogni singola persona, le sue scelte e le sue azioni. 


In-Difesa

Artisti da Africa, Asia, Europa, Russia, Usa e Medio Oriente
Inaugurazione 1 aprile 2010, alle ore 17h.
2 aprile – 4 luglio 2010
Fondazione 107
Via Sansovino 234,
Informazioni: 011.4544474
Web: fondazione107

Artisti:
AFRICA:  Almighty God – pittura; Mway Cheff – scultura; Gonçalo Mabunda-scultura; Lemming Munyoro-pittura; Jack Akpan Sunday-scultura; Peter M. Wanjau –pittura; EUROPA:  Giuseppe Desiato-fotografia; Diamante Faraldo –installazione; Daniele Galliano- pittura; Ana Opalic-fotografia; Dino Pedriali-fotografia; Federico Piccari-pittura; Sergio Ragalzi- pittura; Sarenco – installazione; MEDIO ORIENTE: Yael Bartana- video; Rona Yefman with Tanja Schlander –video; Neshat Shirin- fotografia; Azari Shoja –video; ASIA: Said Atabekov-fotografia e installazione; Budi Kustarto – pittura; Almagul Manlibayeva – fotografia; Erbossyn Meldibekov – fotografia; Gulnur Mukazhanova – fotografia; Omarzad Rahraw –video; Maharjan Sanjeev-pittura; Oksana Shatalowa – fotografia; Adeela Suleman – scultura; Georgy Bukharov Tryakin – scultura; RUSSIA: AES + F – fotografia; Oleg Kulik – fotografia; USA: Andres Serrano – fotografia