
La Regione Sicilia ha deciso di concedere una pensione da Guinnes dei Primati all’ex presidente dell’Agenzia dei Rifiuti, Felice Crosta: 1.369 euro al giorno. Milletrecentosessantanove, avete letto bene. In un anno, il signor Felice Crosta, si porterà a casa circa mezzo milione di euro (41.600 euro al mese, 1369 euro al giorno). Una cifra che non solo ridicolizza il cittadino comune, ma che farebbe impallidire qualsiasi governatore di Bankitalia, qualsiasi giudice di Corte Costituzionale, e persino il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al quale, al termine del mandato, spetteranno circa 220 mila euro l’anno.
Solo dopo due anni di dura lotta l’avvocato Felice Crosta riesce a farsi riconoscere dalla Corte dei Conti il diritto che era ben conscio di avere, poichè stabilito da una specifica legge della Regione Sicilia approvata durante la presidenza della Regione di Salvatore ‘ Totò’ Cuffaro. Con ogni probabilità, il signor Crosta, sarà il dipendente pubblico più pagato in Italia. Non solo fra quelli a riposo, ma anche fra tutti quelli ancora in servizio attivo. Ma come ha fatto, quello che si accinge a diventare il più pagato ex-burocrate italiano, ad aggiudicarsi questo primato?
Semplice. Crosta, prima come vicecommissario per l’emergenza e poi come capo dell’Agenzia dei Rifiuti, in questi anni ha visto accrescere i propri compensi fino a 460 mila euro. Una cifra che il suo amico-mentore, l’ex governatore della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro, gli accordò nel marzo 2006. Un’indennità annua che a Crosta è valsa come base pensionabile, in forza di un emendamento approvato dall’Assemblea regionale siciliana a fine 2005, e cioè proprio alla vigilia della sua nomina: un caso? Non è dato sapere. Fatto rimane che l’amministrazione regionale siciliana sarà costretta ad adeguarsi e aprire le casse.
Emiliano Tarquini