Afghanistan, arrestati 3 medici di Emergency accusati di complotto

I tre italiani arrestati nell’ ospedale di Emergency nel Sud dell’Afghanistan sarebbero Matteo Dell’Aira, coordinatore medico dell’ospedale di Emergency a Laskkar Gah, e altri due operatori dell’Ong, un infermiere e un magazziniere Marco Garatti e Matteo Pagani. I tre lavorano in una struttura umanitaria non riconducibile ne’ direttamente ne’ indirettamente a attività finanziate dalla Cooperazione italiana. Nel corso dell’irruzione nell’ospedale la polizia afghana ha riferito di aver trovato 7 giubbetti per attacchi suicidi, oltre a granate e armi.Il portavoce ufficiale della ISFAF, il generale canadese Eric Trembley ha spiegato ch l’operazion è stata realizzata dalle sole forze di sicurezza afghane. Mentre Emergency smentisce in modo assoluto che l’ISAF non abbia partecipato all’operazione.
Il responsabile della comunicazione Maso Notarianni ha affermato che nell’ospedale sono entrati uomini della National Security afghana mentre uomini dell’ISAF sono rimasti fuori. Per molti operazione di oggi ha il sapore di quando si vuole dare un giro di vite contro l’azione sgradita di chi cura i feriti senza chiedere la carta d’identità e senza schierarsi. Emergency poi,è diventata, soprattutto dopo il sequestro di Daniele Mastrogiacomo, un’organizzazione scomoda e sgradita a molti in Afghanistan.
Dure critiche in Italia al ministro Frattini che ha messo le mani avanti affermando che nessun tipo di terrorismo sarà sostenuto dal governo italiano. Soprattutto da Oliviero Diliberto, segretario del Pdci-Federazione della Sinistra e il portavoce nazionale della Federazione della sinistra, Paolo Ferrero. Unanime il loro appello: “Il governo e il ministro degli esteri Frattini si adoperino immediatamente per esigere il rilascio incondizionato dei tre medici italiani arrestati in Afghanistan”.
Ferdinando Pelliccia