“Nuovi mondi”, “frontiere lontane”. Il presidente americano Barack Obama a tratti usa toni da Star Trek delineando la sua strategia spaziale dei prossimi decenni, che comincia con un incremento dei finanziamenti per la Nasa da sei miliardi nei prossimi cinque anni. Parlando da Cape Canaveral, in Florida, Obama ha cercato di estendere l’orizzonte dell’agenzia spaziale, spiegando le ragioni che lo hanno portato a cancellare il programma Constellation, che avrebbe tra l’altro riportato un nuovo equipaggio sulla Luna.
“Ve lo dico chiaramente – ha detto, con un sorriso rivolgendosi ai dipendenti della Nasa – sulla Luna ci siamo già stati. C’è altro da esplorare e altro lavoro da fare. Dobbiamo guardare più lontano”. Lontano significa Marte. “La missione ci sarà – ha continuato Obama – e io sarò ancora vivo per assistere allo spettacolo”.
Il presidente ha previsto l’arrivo di una navicella nell’orbita di Marte “nella metà degli anni Trenta” e l’atterraggio sul pianeta rosso “subito dopo”. La conquista dello spazio ha molte giustificazioni, dallo sviluppo di nuove tecnologie alla ricerca scientifica e medica, ma “il sogno dello spazio” ha anche conseguenze più terrene, “serve a coltivare carriere e passioni” ed è veicolo di “speranza nel futuro”.
Obama ha ricordato che nel 61, il suo anno di nascita, John Fitzgerald Kennedy promise agli americani una missione sulla Luna entro dieci anni e che quell’esempio è stato un punto di riferimento per le sue ambizioni. “Non c’è nessuno – ha poi aggiunto – che più di me crede nell’importanza dell’esplorazione spaziale”.
Per andare nello spazio serve una nuova navicella, e gli Shuttle stanno per andare in pensione. Per questo il nuovo programma prevede che “entro il 2015” la Nasa completi il progetto per un nuovo veicolo spaziale.
La Nasa lavorerà su tre fronti: il prolungamento della vita della Stazione Spaziale Internazionale, lo sviluppo di una navicella in grado di riportare a terra gli astronauti in caso di emergenza e lo sviluppo di un nuovo veicolo per le missioni spaziali del futuro. Lo sviluppo costerà tre miliardi di dollari. “Non vogliamo cambiare quello che abbiamo oggi e non funziona, ma vogliamo nuovi design, nuovi materiali. Il precedente programma spaziale era in ritardo e costava troppo”.
Nel breve periodo le missioni spaziali continueranno, e anzi saranno più numerose rispetto al previsto. Ma la Nasa dovrà collaborare con altre agenzie internazionali per il lancio in orbita.
America24.com