Contrariamente alle dichiarazioni ufficiali riguardanti la presunta smobilitazione dei narcoparamilitari vincolati al governo di Uribe Vélez, Carlo Sommaruga, consigliere nazionale svizzero, in seguito ad una visita in Colombia ha dichiarato che quel che si vede sul territorio non coincide affatto con la propaganda di regime.
La visita della delegazione svizzera era stata disposta per verificare la reale situazione dei diritti umani e l’ evoluzione di alcuni progetti finanziati dalla Swissaid, una ONG svizzera che si occupa di cooperazione internazionale.
Nella città di Barrancabermeja la commissione ha constatato la presenza attiva di gruppi paramilitari, ed il regime di paura che questi impongono alle comunità attraverso la sistematica violenza. Ad opinione della commissione, uno dei nodi del conflitto colombiano è la questione della ridistribuzione della terra ai contadini; evidentemente il governo del mafioso Uribe si muove in direzione contraria, favorendo le multinazionali che si accaparrano le terre più fertili (imponendo la monocultura della palma da olio). Il narcopresidente Uribe garantisce queste appropriazioni indebite proprio attraverso i paramilitari, politica che comporta numerosissimi sfollati tra i contadini.
La commissione ha segnalato che la stessa sorte è toccata pure ad alcune comunità di cercatori artigianali d’oro, sfollati con la forza dai paramilitari per garantire l’insediamento di alcune multinazionali minerarie; inoltre, incontrando avvocati, difensori dei diritti umani, sindacalisti, dirigenti di comunità indigene e afro-originarie, la commissione ha constatato che queste organizzazioni popolari corrono gravi pericoli a causa del regime vigente in Colombia e necessitano di un urgente appoggio internazionale. In tal senso, il consigliere Sommaruga ha reso pubblico un appello di un gruppo di avvocati colombiani difensori dei diritti umani, con il quale si chiede la collaborazione di avvocati di tutto il mondo per portare davanti alla corte penale internazionale Álvaro Uribe Vélez.
Uribe dev’essere giudicato da un tribunale internazionale per la macchina di morte a cui, dal suo insediamento, ha messo il turbo. Tra le altre cose, lo dimostrano le testimonianze di paramilitari inquisiti, che confermano gli stretti legami tra il narcoparamilitarismo e le alte cariche dello stato, e gli innumerevoli scandali, come la lista di sindacalisti da eliminare stilata dal DAS (la polizia politica colombiana) e l’ uso di ambasciate colombiane in Europa per spiare e minacciare il lavoro di denuncia di rifugiati e oppositori politici residenti nel vecchio continente. Nonché le varie collusioni dello stato colombiano col narcotraffico internazionale.
Questa visita va a sommarsi all’insieme di sforzi per una soluzione politica del conflitto colombiano e per la campagna “Uribe di fronte alla Corte Penale Internazionale”, appelli per i quali le organizzazioni popolari colombiane chiedono solidarietà internazionale.
Associz. Nuova Colombia