In un articolo apparso sul Dailymail si legge che il nuovo frutto dell’estate sarà una fragola bianca. Si tratta della Fragaria chiloensis conosciuta volgarmente come fragola del Cile. Assomiglia per forma e consistenza ad una fragola ma è “pallida” (a maturazione completata la polpa è quasi completamente bianca) e presenta un sapore e un profumo simile a quello di un ananas. Questi strani frutti pallidi, originari del Cile, sono coltivati tra la Cordigliera e il Pacifico e sono i capostipiti di tutte le fragole del mondo. In Cile le fragole bianche sono i frutti di Natale e Capodanno, come per noi nostri mandarini.
Nel 1712 Francois Frezier, un ingegnere al servizio di Luigi XIV, porta alcune piante di Fragaria chiloensis in Europa: un viaggio per mare che dura sei mesi e al quale sopravvivono solo cinque piante. Le fragole moderne nascono a Brest, in Francia, nel 1766, dall’incrocio tra la Fragaria virginiana degli Stati Uniti orientali e la bianca chiloensis. Questo primo ibrido (Fragaria ananassa) viene quindi ibridato e reibridato per dar vita a tutte le varietà coltivate attualmente, grandi e rosse. Le fragole citate prima della scoperta del Nuovo Mondo – da Plinio, Virgilio e Ovidio – sono le minuscole fragole di bosco (Fragaria vesca). Le fragole godono da sempre di indubbie virtù salutari, da quelle nutritive a quelle rinfrescanti e depurative. La presenza inoltre vitamina C, ferro e sali minerali conferisce loro proprietà rimineralizzanti e toniche.
D.ssa Enrica Campanini – Fitonews