Vignetta satirica, di Pietro Vanessi

Nettuno è furibondo. Il mare tracima fetenzie e non bastano i liquami fognari, i prodotti chimici dell’agricoltura, i rifiuti tossici industriali, le scorie radioattive. Per tutti i numi, c’è pure il dio Petrolio che gli spacca il tridente!

Quel dio padre delle guerre planetarie e di chi fattura miliardi di dollari l’anno. Il grande dio dei potenti della terra che fingono cecità davanti al suo scempio. Perché, signori, bisogna essere ciechi per consentire che la Grande Barriera Corallina, da patrimonio dell’Unesco, diventi una scorciatoia autostradale su cui un cargo sfrecci a tutto gas, o no? Poi finisce che s’incaglia in una secca e rischia di spezzarsi in due, mentre il petrolio fuoriesce e si estende per chilometri con l’ausilio dei forti venti. Figuriamoci, non è che l’ultimo di un elenco infinito di incidenti. Per non parlare delle petroliere che fanno il bidet alle cisterne con l’acqua di mare! Milioni di tonnellate di nafta, scaricate annualmente negli oceani. Risultato?

La maggior parte dei mari del mondo è inquinata dal petrolio. Il greggio forma uno spesso strato superficiale, la marea nera, impedendo l’ossigenazione dell’acqua e la penetrazione della luce solare. Muoiono milioni di organismi marini, muoiono gli uccelli o nel migliore dei casi non possono più volare. Muoriamo noi, con l’assunzione di petrolio che arriva sulle nostre tavole dalla catena alimentare.

Riflettiamo. Il principio essenziale della creazione è l’acqua e l’origine acquatica della vita è un valore condiviso da tutte le culture. La materia prima del pianeta e dell’uomo è l’acqua. Il mare è acqua, cultura, vita. Che fare?

Istituire sistemi di controllo integrato via radio, radar e satellite, simili a quelli del traffico aereo, per i traffici di petroliere? Abolire le ridicole sanzioni economiche che fanno un baffo ai miliardari del petrolio e passare alle maniere forti? Smetterla col petrolio e puntare sulle energie alternative e rinnovabili? Non se ne parla proprio!

Ah, un’ultima cosa. Se la prossima estate immergete le vostre chiappe dorate nel Mediterraneo, ricordate che è il mare più petrol-inquinato del pianeta. Questo sputazzo, appena l’1% dei mari, ospita quasi il 30% del trasporto petrolifero mondiale, per un numero spropositato di incidenti.

Il traffico di milioni di auto c’inquina e una sola petroliera tombola? Embè?
Oh marea nera, oh marea nera, oh mare ne… tu eri chiaro e trasparente come me……
PV