La settimana scorsa la senatrice Piedad Córdoba, in Europa per sollecitare i governi del vecchio continente ad appoggiare un accordo umanitario che funga da apripista alla ricerca di una soluzione politica al conflitto sociale ed armato colombiano, ha denunciato da Berna l’esistenza di forni crematori costruiti da paramilitari per far sparire i cadaveri degli oppositori sociali.
In un’intervista rilasciata al quotidiano La Tribune de Genève, Piedad Córdoba ha ricordato la scoperta della gigantesca fossa comune della Macarena, con i resti di oltre 2000 persone ammazzate e seppellite dall’esercito; a questo proposito, ha dichiarato che il parlamento britannico invierà una delegazione per esaminare questa orribile realtà e “la politica di sterminio esercitata sotto la guida del ministero di chi oggi è il candidato ufficiale, praticamente il candidato della Presidenza, per cui non si vede un cambiamento reale per il prossimo futuro; è auspicabile una decisione della società civile di affrontare il clima di guerra e di continua degradazione dei diritti umani, della corruzione, del sistema elettorale, che elegge quelli che comprano i voti”. Il riferimento è a Juan Manuel Santos, ex ministro della guerra, sotto inchiesta in Ecuador per la strage di Sucumbíos.
La senatrice, portavoce dei “Colombiani per la Pace ”, ha sottolineato il ruolo della Svizzera nei processi di dialogo in Colombia, visto che essa è considerata un interlocutore affidabile per le parti in conflitto, mentre, ad esempio, la Croce Rossa ha perduto la fiducia delle FARC dopo l’”Operazione Jaque”, all’interno della quale l’esercito colombiano ha illegalmente utilizzato il suo emblema, senza che la Croce Rossa stessa denunciasse in modo sufficientemente energico un simile crimine di guerra.
“Quel che sta succedendo in Colombia é quel che è successo in Europa”, ha concluso la parlamentare colombiana, paragonando la sistematica violazione dei diritti umani dei colombiani con la tragedia della II Guerra Mondiale, e spiegando che, come testimone ai processi dei paramilitari estradati negli Stati Uniti, ha potuto constatare l’esistenza di forni crematori, utilizzati con metodi nazisti nei confronti di leaders di organizzazioni sociali e popolari.
Il narcogoverno colombiano attacca chiunque si opponga alla sua politica guerrafondaia e terrorista; ad ulteriore conferma di questa realtà inoccultabile, il giorno successivo al rilascio di questa intervista, la magistratura colombiana ha formalizzato l’accusa alla senatrice Córdoba di essere legata alle FARC, grazie al solito computer di Raúl Reyes, cappello a cilindro da dove il regime colombiano pesca le sue invenzioni ad orologeria per sostenere le accuse contro gli oppositori sociali e politici.
Associaz. Nuova Colombia