La stagione regolare è da poco finita, e quindi in questi giorni stanno per venire assegnati alcuni premi di fine anno.
Quello di difensore dell’anno è stato assegnato a “Superman” Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, che nel 2004 scelse di finire nell’NBA direttamente dal liceo. Ed è già subito record! Sì, perchè il 25enne lungo dei Magic non è stato soltanto premiato come difensore della stagione per la seconda volta consecutiva, vincendo la corsa contro mastini del calibro di Josh Smith degli Atlanta Hawks e di Gerald Wallace dei Charlotte Bobcats, ma è stato anche il primissimo giocatore in tutta la storia della Lega a vincere per due anni di fila la classifica di rimbalzi (che quest’anno ammontano a 13.2 a partita) e quella delle stoppate (con 2.8 a serata), e da tale ultimo punto di vista bisogna far osservare che non a caso i Magic, rispetto a tutte le altre squadre NBA, concedono la minor percentuale di tiri dal campo con il 43.8%!
Il secondo premio, ossia quello di giocatore dell’anno, è andato alla sorpresa Scott Brooks degli Oklahoma City Thunder, che ha saputo guidare nell’ultima stagione un branco di ragazzini dall’età media di 23 anni (squadra tra le più giovanissime insieme ai Memphis Grizzlies ed ai Sacramento Kings) i quali, contro ogni pronostico, hanno saputo vincere per 50 volte su 82 partite migliorando quindi, e di molto, il rapporto vittorie-sconfitte dell’anno scorso (23 – 59). Un’altra cosa sicuramente degna di nota è Brooks non ha saputo soltanto sfruttare meravigliosamente il talento di giovani stelle come Kevin Durant (leader della squadra), l’uomo-assist Michael Westbrook e Jeff Green, ma anche quello di matricole come lo stoppatore ed intimidatore Serge Ibaka, buonissima sorpresa del campionato, oppure di James Harden, promosso a sesto uomo della squadra dato che il suo apporto dalla panchina è stato di quasi 10 punti a partita. E quindi, nonostante la presenza “ingombrante” di Durant, realizzatore spacca-ossa e dalla continuità di rendimento abnorme, Brooks (alla sua prima stagione completa come allenatore della squadra dopo esserlo diventato durante l’inizio del campionato scorso come sostituto del duro P.J. Carlesimo) ha voluto il gioco di squadra e non più semplicemente un gioco basato esclusivamente sulle singole stelle. Peccato però per l’inesperienza nei playoffs sia sua che dei giocatori, ma in fin dei conti stanno combattendo (e dignitosamente dopo un inizio quasi disastroso) contro i Lakers di Kobe e Pau Gasol.
Il terzo premio, cioè quello di giocatore più migliorato dell’anno, se l’è beccato invece Aaron Brooks, guardia degli Houston Rockets che ha vinto contro gli altri candidati Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder e George Hill dei San Antonio Spurs. Brooks in questo campionato ha toccato la bellezza di 19.6 punti, 5.3 assist e 2.0 rimbalzi di media a partita, migliorando per la terza volta consecutiva queste voci (ed altre) dopo esser stato scelto dai suoi Houston Rockets nel draft del 2007 al primo turno come 26esima chiamata assoluta. Tra l’altro, lui è stato il sesto giocatore in tutta la storia della Lega a finire un campionato con 200 tiri oltre l’arco (tra i primi della stagione 2009/10, finendo con un ottimo 39%) , collezionando allo stesso ben 400 assist. Inoltre, Brooks è il secondo giocatore a vincere tale trofeo venendo dopo aver giocato nell’NBDL, ossia la lega di sviluppo della stessa NBA, facendo esperienza (sì, però con sole due partite a referto, ma con 23 punti, 5 rimbalzi ed altrettanti assist di media) all’inizio del campionato 2007/08 con i Rio Grande Valley Vipers.
Flavio Adducci