I nodi vengono al pettine in Campania. Ieri al via a Napoli la protesta delle lenzuola stese contro il blocco degli stipendi dei dipendenti dell’ASL Napoli 1. Mentre molti distretti sanitari sono in assemblea e in alcune strutture sono state occupate gli uffici di direzione sanitaria e amministrativa. E’ il modo scelto dai dipendenti dell’azienda sanitaria campana di manifestare contro il blocco dei loro stipendi. Il provvedimento è una conseguenza di una sentenza del Tribunale che ha diffidato la Tesoreria del Banco di Napoli a effettuare l’anticipazione di cassa. Anticipazioni di cassa che garantivano i 68 milioni necessari per far fronte al pagamento degli stipendi. Un’azione giudiziaria promossa dai creditori dell’Asl NA 1. “Questo è il risultato del disordine amministrativo e gestionale dei dirigenti dell’Asl”, hanno scritto in un comunicato congiunto le maggiori sigle della sanità privata campana, dall’Aiop alla Federlab.
Da ieri al via anche un presidio di lavoratori davanti a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania. Proprio nella sede dell’ente di governo della Campania, ieri si è tenuta una riunione a porte chiuse con i vertici della Asl commissariata. All’incontro hanno partecipato, oltre la commissaria straordinaria Maria Grazia Falciatore e il sub commissario Giuseppe Zuccatelli, una delegazione di industriali della sanità. Lo scopo era trovare una soluzione per sbloccare la situazione. Per il momento il nodo del bloccato pagamento degli stipendi dell’Asl Napoli 1 resta ancora senza risposte, mentre la protesta assume toni sempre più forti. Alla mobilitazione di ieri hanno aderito numerosi ospedali partenopei. Ieri il San Paolo di Fuorigrotta, quartiere ovest di Napoli, è apparso ‘imbiancato’ dalle lenzuola stese. Iniziativa imitata poi, anche al San Gennaro, nel quartiere Sanità, e al San Giovanni Bosco. Al Vecchio Pellegrini nella Pignasecca, quartieri spagnoli di Napoli invece, i dipendenti garantiscono soltanto i ‘servizi minimi’. Al San Paolo si è svolta anche un’assemblea dei dipendenti nel salone centrale e una delegazione di lavoratori è salita sul tetto per protesta. Sono apparsi anche striscioni con scritte come “Caldoro pagaci subito” e “Togliere i soldi ai lavoratori: il nuovo diritto alla salute”. Nel frattempo il neo presidente della Regione Stefano Caldoro si è recato a Roma per discutere dei problemi finanziari della Campania con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Caldoro da parte sua ha annunciato che: “Farò richiesta immediata di avere il servizio ispettivo della Ragioneria generale dello Stato, e apriremo una trattativa perchè dai dati che abbiamo c’è stata una totale sottovalutazione del tetto individuato con il patto di stabilità”.
Ferdinando Pelliccia