
Claudio Scajola ha appena annunciato le proprie dimissioni in una conferenza stampa convocata presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Nei giorni scorsi il premier Silvio Berlusconi ha incitato l’ormai ex ministro a resistere alle pressioni, ma la posizione di Scajola si è fatta insostenibile: travolto dalla vicenda della compravendita, con presunti fondi neri, di una casa a Roma nei pressi del Colosseo, Scajola abbandona il campo. “Mi devo difendere -dichiara – e per difendermi non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni. Da dieci giorni sto vivendo una situazione di grande sofferenza. Sono al centro di una campagna mediatica senza precedenti e non sono indagato”. “Sono convinto di essere estraneo a questa vicenda -sottolinea Scajola- e che la mia estraneità verrà dimostrata. Le mie dimissioni potranno permettere al Governo di andare avanti e di portare innanzi il lavoro importantissimo che anche io avevo cominciato”.
La decisione è stata accolta positivamente dall’opposizione. “Una scelta giusta -ha commentato il leader del Pd Pierluigi Bersani– perché quello che ha detto fino a questo momento non è stato convincente. Le dimissioni rappresentano uno scossone piuttosto forte per la maggioranza, poiché arrivano in una fase in cui l’impasse politica della maggioranza è conclamata”.
In queste ultime ore l’invito alle dimissioni é arrivato anche da voci del centrodestra. Questa mattina persino ‘Il Giornale’ di Vittorio Feltri ha pubblicato un articolo dai toni critici. “Le risposte che Scajola ha dato non bastano -si legge sul quotidiano- Se non ha altro da dire, dovrebbe rassegnare le dimissioni”.
Tatiana Della Carità