
Martedì mattina alle ore 11 si riunirà la Giunta per le immunità del Senato. All’ordine del giorno la domanda di autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari per il senatore del Pdl e Sindaco di Afragola, provincia di Napoli, Vincenzo Nespoli. La Giunta, presieduta da Marco Follini, dovrà però, prima affrontare una questione delicata. Quella che il parlamentare campano è membro della stessa Giunta.
I componenti della Giunta, per valutare la richiesta di arresti domiciliari, potranno leggere tutti gli atti che il Gip Alessandro Buccino Grimaldi ha inviato, anche quelli che sono preclusi all’imputato. La lettura degli atti avverrà in una stanza, dove è possibile prendere appunti, ma non è possibile fare copie. La richiesta di arresti domiciliari per il senatore del Pdl, emessa dal Gip del tribunale di Napoli, è già pervenuta al Presidente del Senato, Renato Schifani. Il Gip ha emesso un’ordine di custodia cautelare per concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale documentale e reimpiego di denaro di provenienza illecita. Al senatore è stato riconosciuto il beneficio dei domiciliari.
Il mondo politico si è subito schierato chi a favore degli arresti chi contrario. Solidarietà al Senatore è giunta dai membri dello suo stesso partito. Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla camera, nel commentare ha affermato: “Esprimiamo al Senatore Nespoli la nostra solidarietà non facendoci influenzare da un clima giustizialista che invece, affascina e coinvolge alcuni amici del Pdl. Non si capisce perchè a Nespoli debbano essere inflitti gli arresti domiciliari se non per marcare davanti all’ opinione pubblica il ricorso ad un provvedimento di privazione della libertà”.
Sulla stessa linea il commento del presidente del gruppo al Senato del Popolo della Libertà, Maurizio Gasparri. “Sono certo che il Senatore Nespoli dimostrerà agevolmente e rapidamente la sua totale estraneità agli addebiti che gli vengono mossi. Devo constatare che si rinnovano opinabili modalità di azione da parte di alcuni settori della magistratura”, ha affermato Gasparri.
Anche Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato ha così commentato: “Il risvegliarsi in alcuni settori dell’opinione pubblica di un clima di giustizia sommaria non ci impedirà di esprimere solidarietà al Senatore Nespoli e di tornare a chiederci, ancora una volta, se la frequenza di provvedimenti di tipo preventivo non sia un’anomalia del sistema giudiziario italiano sul quale interrogarsi a fondo una volta per tutte”.
Di tutt’altro parere si è detto invece, Gennaro Migliore della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. “Il Pdl è un bacino di infezione per il nostro Paese. Ogni notizia di reato apre uno squarcio sempre più inquietante sulla reale natura del consenso di questa destra”, ha affermato Migliore commentando la richiesta di arresto per il senatore Nespoli. “Nella regione di Nicola Cosentino dopo la larga vittoria del centrodestra, che proprio ad Afragola ha ricevuto un enorme consenso, va fatta luce sugli intrecci tra affari e politica, che hanno pericolose superfici di contatto con i clan criminali”, ha aggiunto il segretario di Sinistra Ecologia Libertà.
Ancora più duro il presidente del gruppo IdV al Senato, Felice Belisario. “’Nel Pdl sembra davvero che non vi sia più alcun pudore, che non esista limite al peggio”, ha affermato Belisario secondo cui: “è oltretutto vergognoso che alti esponenti del Pdl esprimano a priori la propria solidarietà a Nespoli, così come è vergognoso il solito attacco alla magistratura”. “Purtroppo sappiamo già che anche stavolta la casta farà quadrato e cercherà di salvare Nespoli, così come ha già fatto con Cosentino”, ha concluso il senatore Belisario.
“Chiediamo le dimissioni del Sindaco di Afragola, Vincenzo Nespoli’”, è la richiesta che giunge da Enzo Amendola, segretario regionale del Pd. “Anche i dirigenti locali del Pdl devono fare pulizia in casa loro. Negli ultimi mesi c’è la stata la richiesta d’arresto per il sottosegretario all’economia, Nicola Cosentino; gli scandali che hanno coinvolto il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro; l’estromissione dal consiglio regionale per i due consiglieri Roberto Conte, indagato per camorra, e Alberigo Gambino”, ha aggiunto Amendola affermando che: “Inoltre in molti comuni, primo da tutti Giugliano, ci sono segnali di infiltrazioni camorristiche nelle amministrazioni. Questo è un tema chiaro a tutte le forze politiche e al neo eletto presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che ha nella sua compagine troppi scheletri nell’armadio”. “Noi gli suggeriamo di far piazza pulita il prima possibile evitando che la catena di scandali e commissioni tra politica e affari, come avviene a livello nazionale, qui abbia un sapore ancora più amaro dovuto ad infiltrazioni camorristiche che da sempre attentano alla vita politica della nostra regione”, ha concluso il segretario regionale del Pd.
Dopo la richiesta d’arresti domiciliari, inoltrata al Senato dalla Magistratura, nei confronti del primo cittadino del comune di Afragola, risulta che ci siano altri sette indagati nell’ inchiesta condotta dai Pm Vincenzo Piscitelli, Mariella Di Mauro e John Henry Woodcock. Gli altri indagati sono Camillo Giacco, Emilio Bilotta, Antonio Buglione, Tommaso Redine, Giuseppe Boemio, Enrico Esposito e Maurizio Matacena. Si tratta del nipote e dell’autista di Nespoli, di un commercialista, di un imprenditore, di un consigliere comunale di Afragola e dei due amministratori della società fallita. Il Gip non ha ritenuto dovessero essere arrestati dato che non vi era pericolo di fuga o di reiterazione del reato, anche se il quadro degli indizi di colpevolezza era grave. Il provvedimento di arresto che riguarda Nespoli è scaturito nell’ambito di indagini avviate dopo il fallimento della società di vigilanza ‘La Gazzella srl’ il 27 maggio 2007 con un passivo di oltre 25 milioni di euro costituito prevalentemente da debiti verso l’Inps. Nel dicembre 2008 già due persone furono colpite da misure restrittive: Emilio Bilotta e Mario Razzano, entrambi ora a giudizio, amministratori pro tempore della società. Nespoli, dicono i magistrati della sezione reati di criminalità economica della Procura partenopea di cui il Gip ha accolto le tesi, è il ‘dominus’ occulto de ‘La Gazzella’ attraverso il suo prestanome Mario Razzano e ha utilizzato l’srl ai fini di arricchimento personale e di acquisizione di consenso elettorale, avendo anche un ruolo nella distrazione di somme raccolte dai clienti con l’occultamento e la falsificazione della documentazione contabile e societaria. Vi è anche un’ ipotesi di reato, che tuttavia allo stato sarebbe prescritta, di corruzione elettorale per promesse di assunzioni nella società in cambio di voti. Agli atti dell’inchiesta c’è, in particolare, un’intercettazione ambientale in Razzano, parla con il curatore fallimentare della società nello studio di quest’ultimo e rivela i nomi dei veri proprietari dell’istituto di vigilanza.
L’inchiesta ruota anche attorno a una società immobiliare, la Se.An. Immobiliare Spa con sede a Caivano, che per i magistrati è riconducibile allo stesso Nespoli in quanto secondo gli inquirenti sarebbe controllata dalla moglie del senatore De Luca Agnese, che è la responsabile ed amministratrice della San Marco Immobiliare. Gli accertamenti hanno mostrato che una parte del denaro illecitamente sottratto a ‘La Gazzella’ è servito per acquistare appartamenti e villette per un valore commerciale di oltre 20 milioni di euro, quasi completamente realizzati. Sui conti di Se.An. e della controllante Immobiliare San Marco, anche questa riconducibile al senatore, sono state convogliate somme consistenti in contanti e di provenienza illecita, versate con modalità diversa per nascondere l’effettiva provenienza. Il Gip pertanto ha disposto anche il sequestro preventivo delle azioni, dell’azienda e dei beni della Se.An.
Ferdinando Pelliccia