Thailandia: ultimatum scaduto, morto leader camicie rosse

L’ ultimatum del governo alle Camicie Rosse è scaduto alle 10 di questa mattina. A protestare sono rimasti ormai solo gli irriducibili. Questa mattina l’ accampamento delle camicie rosse nel centro della capitale thailandese appariva meno pieno rispetto a ieri mattina. Mentre proseguono i roghi di pneumatici e diversi dimostranti sono già rimasti feriti dai colpi esplosi dai soldati si teme il peggio, che la vicenda si risolva con un bagno di sangue. Stamani il ministro thailandese Satit Wonghnongtaey ha affermato che: “L’esercito thailandese disperderà con la forza non appena possibile i manifestanti antigovernativi e procederà alla liberazione del vasto quartiere nel centro di Bangkok dove si sono accampati”. Nel frattempo risulta che almeno 400 tra anziani e bambini hanno trovato rifugio in un tempio buddista situato all’interno dell’area presidiata dai manifestanti. Mentre i soldati continuano a cingere d’assedio il centro di Bangkok in attesa della decisione finale del governo che aveva fissato alle 15 locali, le 10 in Italia, il termine ultimo ai manifestanti per abbandonare i loro accampamenti in centro.

L’ ambasciata italiana a Bangkok ha inviato un sms agli italiani nella capitale invitandoli a rimanere in casa. Anche quella statunitense a Bangkok ha rinnovato, via Twitter, l’ invito ai cittadini americani a rinviare i viaggi a Bangkok e quelli non essenziali nel resto del Paese. Nel frattempo l’ex generale dell’esercito thailandese Khattiya Sawasdipol, soprannominato Seh Daeng, comandante rosso, è morto questa mattina. Il 13 maggio scorso era stato colpito alla testa da un proiettile sparato da un cecchino. Con la sua morte e quella di un militare, il primo dall’inizio degli scontri, il bilancio di tre giorni di violenze si aggiorna. I morti ora sono 35 morti e 244 feriti. Dallo scorso 12 marzo, quando è iniziata la protesta, i morti sono stati 66 e almeno 1.700 i feriti. I militari, fino ad oggi, hanno sempre smentito il loro coinvolgimento. Seh Daeng era considerato uno dei leader più influenti dei manifestanti antigovernativi che chiedono le dimissioni dell’esecutivo e il ritorno alle urne. Secondo quanto pubblicato nella sua edizione odierna on line dal ‘The Nation’ Panithan’, il governo thailandese riprenderà i negoziati con i rappresentanti delle camicie rosse solo dopo che queste ultime avranno posto fine alle manifestazioni e ai presidi e saranno cessati i disordini. Ad annunciarlo è stato un rappresentante del governo di Bangkok, Panithan Wattanayakorn, in risposta alla disponibilità al negoziato manifestata ieri da Nuttawut Saikua, un leader delle camicie rosse.

Seh Daeng

Ieri anche un albergo di lusso è stato coinvolto negli scontri e successivamente è stato chiuso. Ci sarebbe anche un italiano, Flavio Signori, romano di 40 anni, fotoreporter tra i feriti durante gli scontri di ieri. Il fotoreporter è stato ferito di striscio nella parte bassa della schiena, forse centrato dal tiro di un cecchino, e dovrebbe essere dimesso dall’ospedale in cui è stato ricoverato entro un paio di giorni.

Ferdinando Pelliccia