E’ di nuovo l’allevamento Green Hill di Montichiari a far notizia, il canile che ospita oltre 2.500 cani beagle destinati alla vivisezione assurge al ruolo di presidio e simbolo internazionale della battaglia contro gli esperimenti sugli animali.
E’ un folto corteo di animalisti provenienti da ogni parte d’Italia quello che ieri 22 maggio ha sfilato di fronte ai cancelli dello stabilimento, bissando il sit-in organizzato il 24 Aprile per ribadire un forte “NO” al programma di ampliamento dell’ “allevamento per cavie“. In questa seconda manifestazione, gli animalisti presenti hanno presidiato l’intera collina che ospita il canile, e la mobilitazione per fermare il terribile commercio di animali destinati alla morte attraverso atroci sofferenze ha già dato i suoi primi risultati: la campagna di sensibilizzazione ha spinto l’aeroporto di Verona Catullo – quello usato dai laboratori di ricerca Green Hill per spedire la “merce” presso i vari luoghi di destinazione in tutto il mondo – ad impegnarsi affinchè nè dallo scalo Verona Catullo, nè da quello di Montichiari, decollino in futuro aerei-cargo carichi di beagle-cavia.
I manifestanti, almeno 2500, che ieri si sono riuniti per combattere le agghiaccianti atrocità perpetrate all’interno dell’allevamento Green Hill, hanno trovato un cordone di carabinieri già predisposto in difesa del canile: coloro che hanno provato la penetrazione all’interno dello stabilimento per tentare una liberazione estemporanea dei cuccioli sono stati respinti dalle forze dell’ordine e dal personale di sicurezza dell’azienda attraverso una trattativa “diplomatica”.
Il Comitato antivivisezione italiano, dopo essere riuscito nell’intento con l’altro allevamento italiano di beagle “da vivisezione” in provincia di Reggio Emilia portandolo alla definitiva chiusura (stabilimento della Morini di San Polo), auspica almeno una riconversione dell’azienda Green Hill.
Una buona notizia proviene dalle parole del sindaco di Montichiari Elena Zanola, la quale, alla vigilia della manifestazione, ha ribadito che il comune non concederà i permessi per l’ampliamento dell’allevamento: «L’area è sottoposta a un rigido vincolo urbanistico – sottolinea il sindaco – che non potrà essere rimosso o aggirato finchè resteremo alla guida del paese».
Nonostante questo, lo stabilimento Green Hill è ancora aperto: è per questo che il movimento animalista non accenna a diminuire l’intensità della protesta, annunciando già per il mese di giugno una nuova manifestazione di fronte alle sedi dei partner della Green Hill.
Emiliano Tarquini