In occasione di Terra Futura, Legambiente e Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale presentano in anteprima Archeomafia, tutti i numeri sui reati nel settore arte e beni culturali
882 furti di opere d’arte effettuati, 13.219 oggetti trafugati, 1.220 persone indagate, 45 arresti; ma anche 19.043 beni culturali illecitamente sottratti recuperati, insieme a 14.596 reperti paleontologici e 55.586 archeologici. Un complesso ed estenuante lavoro di tutte le forze dell’ordine, in particolare del Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, per fronteggiare un assalto continuo ai tesori italiani, ad opera di mafiosi, trafficanti, collezionisti, tombaroli.
Sono questi i dati del rapporto sui crimini ambientali Ecomafia 2010 che Legambiente e i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno voluto anticipare in occasione di Terra Futura per la mostra “Storie d’arte e di misfatti” che racconta il lucroso business dei furti d’arte in Italia. Alla Fortezza da Basso saranno infatti esposte due copie di preziosi reperti recuperati, le cui indagini di ritrovamento sono state rappresentate da altrettanti racconti a fumetti, sceneggiati da Silvano Mezzavilla e disegnati da Sara Colaone e Marco Corona. L’arte del fumetto affiancherà, pertanto, le arti tradizionali, rappresentate dalle sei opere rintracciate dai Carabinieri, ovvero un reperto votivo d’era precristiana, un mosaico catacombale, un volume bodoniano, dipinti autentici e falsi d’autore. Il progetto nato da un’idea di Legambiente e realizzato con il contributo delle Forze dell’Ordine mira alla sensibilizzazione e all’informazione sul fenomeno delle Archeomafie, attraverso la promozione della Nona Arte, ovvero il Fumetto. I racconti esposti alla Fortezza da Basso sono L’Offerta (disegni di Sara Colaone), in cui un piccolo vaso, creato da un bimbo migliaia di anni fa, viene salvato dalla distruzione e Colori nel buio (disegni di Marco Corona) che narra di un infermiere di un nosocomio romano, abile nel realizzare falsi di Mario Schifano.
“Ogni anno scompaiono da musei, chiese, collezioni private o di enti pubblici migliaia di oggetti: dalle armi artistiche ai quadri, dalle monete agli orologi, dagli oggetti chiesastici ai reperti archeologici – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente -. Decine di migliaia di reperti vengono sottratti al nostro patrimonio archeologico, in siti troppo spesso incustoditi e magari poco valorizzati: un patrimonio di storia e memoria collettiva alla mercé dei cosiddetti tombaroli e/o della criminalità organizzata. Eppure, la cura e la tutela dei nostri beni artistici, storici e archeologici è fondamentale per la salvaguardia della nostra identità nazionale, ed è per questo che, insieme ai Carabinieri Tutela patrimonio culturale, vogliamo accendere i riflettori su questo fenomeno grave ma relativamente noto”.
“Il Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale da quarant’anni si occupa della salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici con strumenti informatici e investigativi d’avanguardia – ha dichiarato il Generale Giovanni Nistri -. Il sistema dal quale si ricava denaro dalle ruberie di opere rubate è piuttosto articolato anche in relazione alla tipologia del bene sottratto e al valore artistico. I flussi del traffico illecito sono diversificati e molto spesso conducono all’estero, in un contesto nel quale il mercato clandestino assume con sempre maggiore frequenza il carattere della transnazionalità. I pezzi rari e di alto valore, facilmente identificabili, una volta rubati vengono allontanati o nascosti, a volte per anni. Se i ladri non trovano acquirenti diretti (collezionisti privati), si rivolgono al mercato dei “professionisti” legati ad un circuito di distribuzione su scala internazionale, che provvedono anche alla falsificazione dei documenti”.
Capita sempre più spesso, infatti,di scoprire boss mafiosi con il pallino di fare incetta di opere d’arte. Stanze, soffitte, garage, caveau, riempiti di preziosità d’ogni tipo, bottino di traffici illeciti, di furti, o di operazioni di riciclaggio di capitali. Tra le indagini più eclatanti del 2009, segnaliamo quella della Direzione investigativa antimafia che ha sequestrato al boss italo-canadese Beniamino Zappia, in carcere dal 2007, oltre 345 dipinti di immenso valore tra tele di Guttuso, De Chirico, Dalì, Sironi, Morandi, Campigli, de Pisis, Boldini, Guidi e poi orologi antichi, pietre preziose, vasi, statue, bronzi e oggetti di antiquariato. Un immenso tesoro accumulato negli anni da colui il quale i magistrati definiscono il referente in Italia della famiglia mafiosa dei Bonanno di New York e a quelle dei Cuntrera, Caruana e dei Triassi.
Il 20 gennaio scorso, invece, il nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Bari ha sventato un traffico internazionale di reperti archeologici, realizzato attraverso una rete criminale capace di muoversi tra l’Italia, la Spagna, la Francia, la Germania e il Lussemburgo. La refurtiva recuperata dai militari fa impressione: 1.248 reperti archeologici e centinaia di fossili, per un valore stimato in 4 milioni e 350 mila euro. Alcuni di questi reperti sono stati esposti in importanti gallerie d’arte italiane e francesi. Indagate 40 persone, di cui 13 sottoposti a provvedimenti cautelari, nove agli arresti domiciliari e quattro con l’obbligo di dimora. L’organizzazione aveva una consolidata esperienza alle spalle ed era dotata delle tecnologie più avanzate per gli scavi illegali, a cominciare da metal detector e geo-radar. Dalle indagini è emerso che questi hanno passato a setaccio principalmente le aree archeologiche delle province di Matera e Bari.
Un’ altra operazione dei carabinieri del reparto Tutela patrimonio culturale che merita di essere raccontata è quella che ha portato alla restituzione al governo Libanese di numerosi fossili di natura paleontologica, risalenti a circa cento milioni di anni fa di inestimabile valore storico. È questo l’epilogo di una vicenda che ha preso il via da una semplice segnalazione fatta dalla Direzione Generale dei Beni Archeologici su un cittadino italiano, il quale aveva richiesto la certificazione di avvenuta importazione da Biblos (Libano) a Roma di un fossile. Le indagini hanno dimostrato la provenienza illecita non solo del fossile sul quale era stata richiesta certificazione, ma anche su altri reperti rinvenuti nell’abitazione dell’uomo, tutti ottenuti in violazione delle normative libanesi sulla detenzione e l’esportazione di reperti archeologici. Tra i pezzi pregiati sono stati sequestrati anche altri due esemplari di pesci ossei, tutti fossili dell’Era Mesozoica, databili al periodo Cretacico (epoca susseguente al Giurassico), risalenti a 99/93 milioni di anni fa, nonché alcune decine di reperti archeologici romani ed etruschi.
Archeomafia in italia – totale nazionale nel 2009
Furti opere d’arte | 882 |
Scavi clandestini rilevati | 58 |
Oggetti trafugati | 13.219 |
Beni Culturali recuperati (archeologia esclusa) | 19.043 |
Reperti Paleontologici recuperati | 14.596 |
Reperti Archeologici recuperati | 55.586 |
Opere false sequestrate | 1.483 |
Persone indagate | 1.220 |
Persone arrestate | 44 |
Fonte: Banca Dati Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (anno 2009)
L’ arte rubata
N° | Regione | N° furti | % sul totale |
1 | LAZIO | 137 | |
2 | TOSCANA | 107 | |
3 | LOMBARDIA | 106 | |
4 | PIEMONTE | 95 | |
5 | CAMPANIA | 86 | |
6 | EMILIA ROMAGNA | 70 | |
7 | SICILIA | 51 | |
8 | UMBRIA | 39 | |
9 | LIGURIA | 37 | |
10 | VENETO | 33 | |
11 | MARCHE | 31 | |
12 | PUGLIA | 30 | |
13 | CALABRIA | 18 | |
14 | ABRUZZO | 14 | |
15 | TRENTINO A. A. | 10 | |
16 | BASILICATA | 5 | |
17 | SARDEGNA | 5 | |
18 | FRIULI V. G. | 5 | |
19 | MOLISE | 2 | |
20 | VALLE D’AOSTA | 1 | |
TOTALE | 882 | 100,0 |
Fonte: Banca Dati Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (anno 2009)
Luoghi oggetto dei furti
Luogo | Numero | % sul Totale |
Musei | 15 | 1,7% |
Enti Pubblici e Privati | 75 | 8,5% |
Chiese | 392 | 44,4% |
Privati | 400 | 45,4% |
Totale | 882 | 100% |
Fonte: Banca Dati Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (anno 2009)
Oggetti trafugati suddivisi per provenienza
Luogo | Numero | % sul Totale |
Musei | 627 | 4,7% |
Enti pubblici e privati | 1.082 | 8,2% |
Chiese | 3.400 | 25,7% |
Privati | 8.110 | 61,4% |
Totale | 13.219 | 100% |
Fonte: Banca Dati Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (anno 2009)
Oggetti trafugati
Tipologia | Numero | Tipologia | Numero |
armi artistiche | 601 | oggetti chiesastici | 2.038 |
arte tessile | 79 | oreficeria | 80 |
beni Librari | 3.713 | orologi | 104 |
ebanisteria | 733 | pittura | 1.504 |
filatelia | 114 | scultura | 705 |
grafica | 315 | vasellame | 324 |
miscellanea | 2.266 | strumenti musicali | 10 |
numismatica | 633 | ||
TOTALE | 13.219 |
Fonte: Banca Dati Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (anno 2009)
Il tesoro recuperato
Tipologia | Numero oggetti |
armi artistiche | 0 |
arte tessile | 4 |
beni Librari | 16.397 |
ebanisteria | 74 |
filatelia | 1.000 |
grafica | 98 |
miscellanea | 105 |
numismatica | 0 |
oggetti chiesastici | 808 |
oreficeria | 0 |
orologi | 4 |
pittura | 311 |
scultura | 241 |
strumenti musicali | 1 |
vasellame | 0 |
TOTALE OPERE RECUPERATE | 19.043 |
REPERTI ARCHEOLOGICI | 55.586 |
REPERTI PALEONTOLOGICI | 14.596 |
OPERE FALSE SEQUESTRATE | 1.483 |
Fonte: Banca Dati Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (anno 2009)
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