La ventisettenne attrice Brigitta Bulgari è riuscita a ottenere gli arresti domiciliari e si trova attualmente ospite nella casa di una sua grande amica d’infanzia a Treviso. La bellissima ungherese era stata rinchiusa nel carcere di Belluno lo scorso 27 maggio perchè secondo gli inquirenti la Bulgari avrebbe inscenato uno show a luci rosse davanti ai minorenni in una discoteca di Fossato di Vico, in provincia di Perugia. In quella occasione la signorina Kocsis, vero cognome della diva a luci rosse, si sarebbe spogliata completamente e si sarebbe fatta toccare dai numerosi minori presenti nella discoteca.
Le foto e alcuni filmini di quella serata sono stati poi pubblicati su Facebook e da lì è iniziata l’indagine dei carabinieri della compagnia di Gubbio che l’hanno poi arrestata. Una storia che ha fatto molto discutere proprio per il diverso trattamento che è stato riservato alla bellissima attrice Brigitta Bulgari rispetto al proprietario del locale notturno che non aveva messo il divieto di ingresso nella disco ai minorenni.
Il numero del settimanale “Panorama”, che è in edicola, ha dato ampio spazio alla vicenda dedicandole la copertina con un titolo che è un mix tra provocazione e indignazione: «Questa donna è un pericolo pubblico». Inizialmente la richiesta degli arresti domiciliari avanzata dagli avvocati della 27enne, Luca Milanese e Bruno Oberto, era stata respinta tra l’indignazione generale perchè secondo il gip di Perugia era concreto il rischio di reiterazione del reato.
Ora ha ottenuto i domiciliari e i legali sono pronti a chiedere la remissione in libertà dell’attrice. La giovane attrice, tramite i suoi avvocati, ha fatto sapere ai suoi fan che quella del carcere è stata l’esperienza più brutta della sua vita, una cicatrice che non cancellerà mai dalla sua memoria. La Bulgari sta riflettendo molto sull’idea di proseguire oppure no nella sua carriera da pornostar.
«Al mattino speravo di non risvegliarmi dai sogni, però poi sentivo il rumore del ferro che battevano gli agenti sulle grate della cella e capivo di essere ancora lì. Non dimenticherò la mia compagna di cella, con me è sempre stata molto carina». E sulle eventuali responsabilità di quella “maledetta” sera dichiara al settimanale: «Ho tutti i riflettori su di me, intorno vedo solo ombre. Come faccio a capire quanti anni hanno? Non posso distinguere un diciassettenne da un diciottenne. Non sono mica tenuta a chiedere documenti a 3mila persone. Io mi sono fidata del gestore». E ora libertà assoluta per Brigitta!