Mondiale 2010 in Sud Africa, le trombette fanno male all’ udito

Le trombette di plastica conosciute con il nome di ‘vuvuzela’, ormai diventate il simbolo del Mondiale di calcio sudafricano, e che non smettono di suonare per tutta la partita, sono un rischio per la salute umana.

A mettere in guardia sul simpatico quanto fastidioso strumento è stato Trevor Cox, presidente dell’Institute of Acoustics britannico e ingegnere del suono dell’Università del Salford. “Mettono in pericolo l’udito di chi è esposto al loro suono in modo ravvicinato e prolungato”, ha affermato lo scienziato basando la sua affermazione sul fatto che: “ quando vengono suonate da un tifoso, la nota emessa da queste trombette è imperfetta e la frequenza fluttua”. Il rischio aumenta quando poi, sono migliaia di vuvuzela ad essere suonate insieme. E ancor di più per il fatto che le persone nella folla non suonano contemporaneamente, ma ognuno in momenti differenti e con frequenze molto diverse.

Il prof. Cox ha illustrato il suo studio sulla rivista scientifica ‘New Scientist’. Dove ha spiegato le ragioni del fastidio provocato dalle vuvuzela paragonando il suo suono molto più fastidioso di un corno da caccia, avvicinandolo molto al barrito di un elefante. Però di fatto non è lo strumento in se ad essere un pericolo per la salute umana, ma: “il fatto che chi le suona non riesce a tenere il fiato e muove troppo le labbra. Per suonare in modo corretto una vuvuzela, il suonatore dovrebbe aprire e chiudere le labbra circa 235 volte al secondo, mandando soffi continui di aria nel tubo”, ha spiegato lo scienziato. “Dal momento che le vuvuzela producono 116 decibel di rumore a 1 metro, la prolungata esposizione mette a rischio l’udito, secondo uno studio condotto dal Dipartimento di patologia dell’Università di Pretoria in Sudafrica”, ha affermato Cox. “Ascoltare solo uno strumento per 7-22 secondi basta a superare i limiti di rumore di solito consentiti sul lavoro, spiega Cox affermando che: “un’intera folla festante è in grado di produrre temporanee perdite di udito fra gli spettatori, come ha dimostrato un test condotto in passato nel corso di una partita”.

Ferdinando Pelliccia