F1 – GP d’Europa: trionfa Vettel, Webber miracolato, investigazioni in corso su 9 piloti

Sebastian Vettel (Red Bull) torna a vincere dopo due mesi e mezzo, sul tracciato di Valencia

Sebastian Vettel è tornato. Il tedesco della Red Bull ha dominato dall’inizio alla fine una gara ricca di colpi di scena, in cui la Direzione di gara, curata da Charlie Whiting, ha fatto davvero una figura barbina.

Allo spegnimento dei semafori, buono è stato lo spunto dei due ferraristi che, insieme ad Hamilton, sono riusciti subito a sorpassare un Mark Webber apparso confuso: dopo tre giri l’australiano era già nono, in difficoltà con l’altra Red Bull su gomme morbide, che ha deciso di cambiare in fretta per montare pneumatici a mescola più dura fin dall’ottavo giro.

Tornato in pista, ha dovuto accodarsi alle vetture più lente che gravano nelle retrovie. Proprio nel tentativo, per la verità piuttosto maldestro, di superare Kovalainen con la sua Lotus alla curva 17, Webber ha ritardato troppo la frenata e, tamponando l’avversario, ha fatto decollare la sua vettura. Il volo è stato tremendo, la monoposto si è capovolta è ha prima picchiato sull’asfalto con la roll-bar, per poi andare a colpire lateralmente le barriere della via di fuga a forte velocità. Per fortuna e, soprattutto, grazie ai passi da gigante fatti dalla Federazione negli ultimi dieci anni per la sicurezza delle vetture, il pilota è uscito incolume dall’abitacolo sulle sue gambe. Il finlandese ha invece proseguito il cammino lentamente fino a riguadagnare la corsia dei box, dove, però, i suoi meccanici non hanno potuto far altro che constatare l’impossibilità di riparare il danno al retrotreno.

Fase dell'incidente di Webber (Red Bull) e Kovalainen (Lotus), senza conseguenze per entrambi

La dinamica dell’incidente è stata la stessa di questa mattina quando, nella gara sprint di GP2, Kral ha preso il volo nel momento in cui le gomme anteriori della sua Super Nova hanno colpito quelle posteriori della monoposto di Gonzalez, fortunatamente senza conseguenze per entrambi.

A questo punto la Direzione di gara sembra essere entrata nel pallone. I commissari di percorso hanno segnalato subito il pericolo ai piloti sventolando bandiere gialle su tutto il tracciato, tuttavia, non è stato esposto nessun cartello di safety-car fino al momento in cui la vettura di sicurezza ha fatto il suo ingresso in pista, alle spalle di Vettel e mentre sopraggiungevano Hamilton, Alonso e Massa, gettando tutti nel panico. L’inglese, convinto che l’auto guidata da Maylander avesse oltrepassato la linea all’uscita dalla pitlane dietro di lui, l’ha superata come se niente fosse, andando alla caccia del primo, mentre i due ferraristi le si sono dovuti accodare. Nel frattempo, alle loro spalle, gli altri, ben più fortunati poiché distanti, erano entrati ai box per il loro cambio gomme.

Al giro successivo anche i primi quattro hanno effettuato il pit stop, ma con Alonso e Massa già in ritardo dai primi due e con il brasiliano che prima ha dovuto attendere che terminasse il compagno di squadra e che poi ha dovuto aspettare al semaforo in uscita dalla pitlane finché non sopraggiungessero più vetture.

Risultato: Alonso è rientrato in pista al decimo posto, dietro Hulkenberg, mentre Massa, addirittura, si è ritrovato diciassettesimo, con una gara davvero compromessa.

Nel frattempo, alla Mercedes facevano gara a sé, almeno con Schumacher. Il tedesco, partito con gomme dure, che fin dalle prime fasi ha iniziato a soffrire per le alte temperature dei freni, nel corso del Gran premio è tornato ai box ben tre volte per sostituire gli pneumatici. A vettura scarica e con gomme morbide è, però, stato in grado di girare su tempi veloci. Al suo compagno di squadra non è andata meglio; anche Rosberg, infatti, ha lamentato problemi all’impianto frenante. Un week-end da dimenticare per entrambi, finiti ben oltre la zona punti.

Alla ripartenza dopo la safety-car, Vettel ha rischiato di farsi passare da Hamilton all’ultima curva che immette sul rettilineo del traguardo, ma è poi riuscito a difendersi. Terzo si trovava Kobayashi che, contrariamente a quanto avevano fatto gli altri, non aveva ancora effettuato il suo cambio gomme. Alonso, invece, ha sorpassato subito Hulkenberg, sfruttandone la scia. Il tedesco della Williams, però, non ha perso terreno dallo spagnolo ed è forse per questo motivo che è stato costretto al ritiro, a causa del surriscaldamento del motore, che aveva provocato un incendio interno.

In tv viene mostrato il team radio di Alonso che voleva parlare con Whiting a proposito di una scorrettezza commessa da Hamilton al momento dell’entrata in pista della vettura di sicurezza. La Direzione di gara ha quindi messo sotto inchiesta il comportamento dell’inglese e, prendendo visione delle immagini relative all’accaduto, ha deciso di penalizzarlo con un drive-through. Peccato, però, per la Ferrari che la sanzione sia arrivata troppo tardi, quando ormai il distacco tra il Campione del Mondo 2008 e Kobayashi alle sue spalle era arrivato a oltre venti secondi. Per questo motivo, pur scontando la penalità nel corso del ventisettesimo giro, Hamilton si è ritrovato ancora davanti al giapponese, di fatto non avendo subito gli effetti della punizione.

La rabbia della scuderia di Maranello sta tutta nelle parole di Alonso: “In quale posizione si trovava e adesso in quale si trova?”, chiede incredulo all’ingegnere di pista, Andrea Stella, che gli conferma la situazione e gli dice di stare calmo, di tranquillizzarsi, anche in virtù del fatto che nel frattempo nove piloti erano sotto inchiesta per comportamento pericoloso in regime di safety-car, cinque dei quali si trovavano davanti allo spagnolo.

Forse, il messaggio è stato recepito in modo non del tutto corretto, perché l’idolo di casa non ha più tentato di superare Buemi che lo precedeva e, anzi, ha permesso anche allo stesso Kobayashi, che al terz’ultimo giro si era finalmente fermato ai box, di sorpassarlo. Il giapponese è stato in grado, grazie alle gomme morbide fresche, di agganciare e poi passare lo svizzero della Toro Rosso all’ultima curva.

La classifica provvisoria vede Vettel, Hamilton e Button sul podio, mentre a punti vanno anche Barrichello, Kubica, Sutil, Kobayashi, Buemi, Alonso e De la Rosa. Tuttavia, di questi, dal terzo al sesto, oltre che l’ottavo e il decimo all’arrivo, potrebbero subire penalità insieme a Petrov, Liuzzi e Hulkenberg.

Fino ad ora non ci sono comunicazioni ufficiali da parte degli steward, tra cui figura anche l’ex pilota Frentzen.  Voci di corridoio parlano di eventuali retrocessioni nel prossimo Gran Premio che si disputerà, quello di Silverstone dell’11 luglio.

Alessia Anselmo