F1 – GP d’Europa, Gascoyne su Kovalainen: “Difendeva sua posizione”

Mike Gascoyne, Direttore tecnico della scuderia Lotus

Il Capo della Direzione Tecnica della Lotus, Mike Gascoyne, è intervenuto in maniera decisa per difendere l’operato del suo pilota, Heikki Kovalainen, in occasione dell’incidente che lo ha visto protagonista ieri nel Gran Premio d’Europa insieme a Mark Webber.

I due si trovavano in lotta nelle retrovie nelle fasi iniziali della gara, quando il pilota Red Bull non si è reso conto che il finlandese avrebbe potuto frenare prima e lo ha tamponato. Le ruote anteriori della sua vettura a contatto con quelle posteriori della Lotus hanno fatto sì che la monoposto di Webber schizzasse in aria, capovolgendosi e picchiando sull’asfalto con la roll-bar per poi concludere la sua folle corsa addosso alle protezioni che si trovavano nella via di fuga.

Momento del tamponamento di Webber (Red Bull) ai danni di Kovalainen (Lotus) nel GP d'Europa

Avendo visto la morte negli occhi, come già in un altro paio di occasioni gli era successo, l’australiano ha subito dichiarato che l’incidente è stato del tutto gratuito e che Kovalainen avrebbe dovuto lasciarlo passare: “Avevo una vettura di cinque secondi più veloce sul giro secco, quanto avrebbe resistito in più?”, ha scritto sul suo sito web, “Capisco che in Formula 1 non si faccia la carità a nessuno e che ognuno combatta per la sua posizione, ma non quando sei molto più lento di chi ti sta dietro”.

Le parole di Webber hanno fatto infuriare Gascoyne, che ha immediatamente ribattuto alle affermazioni: “Heikki era in battaglia, non importa contro chi. Scordatevi quelle sciocchezze dei team di prima fascia e di quelli di seconda. Se è per difendersi, lo si può fare anche per quaranta giri di fila. Non è stato forse uno dei Gran Premi più emozionanti della storia quello di Jarama nell’81, in cui Jilles Villeneuve si tenne dietro ben quattro macchine? Oppure avrebbe dovuto lasciarli passare solo perché più veloci di lui?”

Secondo Gascoyne, l’incidente è stato causato semplicemente da un errore di valutazione di Webber: “Stavamo facendo un’ottima gara, ben lontani dai nuovi team. Quanto successo ci ha penalizzati. E la colpa di chi è?”

in questo modo ha concluso adirato la sua intervista il numero uno al muretto Lotus con la rivista inglese Autosport. E, in fondo, non ha tutti i torti quando reclama un po’ di dignità per le nuove scuderie, che a causa della mancanza dei test durante la stagione hanno ancor meno margini di miglioramento rispetto ai top team.

Questa battaglia personale che stanno portando avanti questi ultimi, Ferrari compresa, pare piuttosto anacronistica, considerando il fatto che i distacchi non sono più così abissali come ad inizio anno; sembra  altresì ridicola la richiesta di far scendere in pista tre vetture per ogni squadra. Sarebbe come dire che vogliono ‘cantarsela e suonarsela da soli’.

Alessia Anselmo