Oltre 20 miliardi di dollari per costruire quattro nuove raffinerie: servono all’ Iraq per raddoppiare la sua attuale capacità di raffinazione, e il Paese conta sugli investimenti stranieri.
Questo il messaggio del ministro del Petrolio Hussein al Shahristani, che il 26 giugno (due giorni fa) ha riunito a Baghdad i dirigenti delle compagnie internazionali per illustrare il progetto – il primo passo prima della gara d’appalto vera e propria.
Le compagnie che costruiranno e gestiranno le raffinerie avranno uno sconto del 5 per cento sull’acquisto del greggio: una concessione decisa di recente dagli iracheni per attrarre gli investimenti. Non è tutto: ci sarà un’esenzione dalle tasse, e il governo di Baghdad non interferirà per quanto riguarda il prezzo dei prodotti della raffinazione una volta che gli impianti saranno operativi, ha detto Shahristani.
Il ministro si è rivolto ai potenziali investitori, invitandoli “a pensare seriamente a investire in questo settore promettente, dato che ritengo che garantisca profitti migliori che in altri posti”.
I quattro nuovi impianti dovrebbero avere una capacità di raffinazione complessiva di 740.000 barili al giorno.
In Iraq ci sono attualmente 11 raffinerie, con una capacità teorica di circa 700.000 barili al giorno, ma nella realtà questa si ferma attorno ai 550.000 barili – il prezzo di decenni di guerra, sanzioni, e trascuratezza da parte del governo.
La maggiore delle quattro nuove raffinerie verrebbe costruita a Nassiriya, nel sud, con una capacità di 300.000 barili al giorno. Costo previsto: 8 miliardi di dollari.
Già stati assegnati studio di fattibilità e progetto: alla Foster Wheeler, che dovrebbe completarli nel primo trimestre del 2012.
Altre due raffinerie, della capacità di 150.000 barili al giorno ciascuna, verrebbero costruite nella provincia di Maysan (nel sud) e a Kirkuk (nel nord) – ognuna al costo stimato di 5 miliardi di dollari. Studio di fattibilità e progetto sono andati alla statunitense Shaw Group: la data prevista per il completamento è fine 2011.
L’ultimo impianto, con una capacità di 140.000 barili al giorno, verrebbe realizzato a Karbala, a sud della capitale. Entro fine 2010 dovrebbero essere completati studio di fattibilità e progetto – da parte di una compagnia francese di servizi petroliferi, la Technip SA.
In base a una legge approvata dal parlamento di Baghdad nel 2007, gli investitori privati (sia locali che internazionali) possono costruire e gestire raffinerie in Iraq.
Inizialmente lo sconto previsto sull’acquisto del greggio per le compagnie era dell’1%, ma il mese scorso il Consiglio dei ministri ha deciso di portarlo al 5 % per attrarre gli investitori stranieri.
“Fantastico, più che sufficiente, e molto incoraggiante”, è stato il commento di Yusif Abdul-Malik, rappresentante della svizzera Veron Consulting, secondo il quale era questo l’ ostacolo principale.
Che adesso è stato rimosso.
Osservatorio Iraq