Colpo al clan dei Casalesi: sequestrati beni per 660 milioni

All’indomani dell’operazione contro la ‘ndrangheta che ieri ha portato in carcere oltre 300 persone, un’altra iniziativa delle forze dell’ordine, questa volta i carabinieri di Caserta, infligge un duro colpo alla criminalità organizzata. Eseguito un sequestro preventivo d’urgenza su indicazione della direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti dei due figli e delle due nuore di Dante Passarelli, imprenditore considerato prestanome dei Casalesi, morto qualche anno fa.

Caserta – All’ indomani dell’ operazione contro la ‘ndrangheta che ieri ha portato in carcere oltre 300 persone, un’ altra iniziativa delle forze dell’ ordine, questa volta i carabinieri di Caserta, infligge un duro colpo alla criminalità organizzata. Eseguito un sequestro preventivo d’urgenza su indicazione della direzione distrettuale antimafia di Napoli nei confronti dei due figli e delle due nuore di Dante Passarelli, imprenditore considerato prestanome dei Casalesi, morto qualche anno fa.

Il sequestro riguarda società create da poco per intestare beni che appartenevano a quelle sequestrate nel marzo dell’anno scorso, nell’ambito di un’inchiesta che ha mostrato i legami del clan con quello dei Farina-Albenzio nell’area di Maddaloni. Le aziende sequestrate operavano nel settore dello zucchero, il valore dei beni posti sotto sequestro supera i 600 milioni di euro.

L’azienda “Commerciale Europea spa” di Pignataro Maggiore – sequestrata questa mattina dai carabinieri di Caserta su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli – è la raffineria dello zucchero “Kero'” che la famiglia Passarelli utilizzava per portare avanti

l’attività in precedenza svolta all’interno dello stabilimento Ipam, gia’ sequestrato dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e in parte confiscata nell’ambito del processo Spartacus I in via definitiva. La storia della nuova società con sede nell’alto casertano inizia nella fase del sequestro preventivo dell’Ipam (2001 – 2002) quando venne avviata dagli eredi di Dante Passarelli – morto in

circostanze misteriose – la costruzione della “Commerciale europea”. L’appalto per l’edificazione della nuova struttura venne affidato all’imprenditore edile Francesco Boccardi, titolare del celebre Hotel Vanvitelli di Caserta, al quale il clan Piccolo collegato ai Belforte di Marcianise chiese tangenti attraverso un affiliato all’ora reggente del gruppo, Giuseppe Pettrone, ora collaboratore di giustizia. La zona dove sorgeva l’edificio, infatti, ricadeva sotto l’influenza del gruppo dei “marcianisani” e non dei Casalesi.

Rainews24