Il mestiere di Primo Ministro, in qualsiasi Paese del mondo, è molto difficile e non sono pochi quelli che si devono ritirare perché non ritenuti, dagli elettori o dai propri compagni di partito, idonei a ricoprire tale carica. Ma il mestiere di Primo Ministro in Giappone è un lavoro tremendo, ricco di amarezze e molto avaro di soddisfazioni; un incarico la cui durata, quasi certamente, non la si conta in anni, ma in mesi. Così è stato da Junichiro Koizumi in poi.
La crisi economica, gli scandali finanziari, le gaffe dei ministri, le beghe di partito, le promesse non mantenute, sono i classici motivi che hanno contribuito alla rovina gli ultimi governi. E la situazione non sembra neanche cambiata con lo storico avvicendarsi, nella stanza dei bottoni, dei democratici che hanno soppiantato i liberali che, quasi ininterrottamente, guidavano il Paese dalla fine del secondo conflitto mondiale: il governo di Yukio Hatoyama non è durato neanche dieci mesi (da settembre 2009 al giugno 2010) e il suo successore Naoto Kan, anche lui democratico, sembra avviato allo stesso destino anche se, al momento (luglio 2010) è ancora in sella.
Il povero Naoto Kan, entrato in carica, l’ 8 giugno 2010, ha subito portato il partito alla batosta elettorale dell’ 11 luglio a seguito della quale i democratici hanno perso il controllo della Camera Alta. Il suo lavoro, quindi, non è iniziato nei migliori dei modi. Come se non bastassero gli avversari liberali e i nemici all’ interno del suo stesso partito, un altro “terribile” nemico sta rendendo molto difficile la vita al Premier Kan: la moglie Nobuko.
E’ di questi giorni l’ uscita nelle librerie di un libro, che la signora Kan ha scritto, immaginiamo, all’ insaputa del marito, dal titolo “Cosa cambierà in Giappone adesso che tu sei Primo Ministro ?”.
Come si può supporre, l’ autrice nutre profondi dubbi che il marito possa dare una svolta positiva al suo Paese. Nel libro non viene tanto esaminata, e criticata, la sua linea di governo e né, tanto meno, le scelte di politica interna ed estera; partendo dal ruolo di Naoto come marito e uomo di casa, la moglie arriva a giudicare la sua più o meno idoneità a guidare la seconda potenza economica del mondo: la risposta dell’autrice è sconfortante. La signora Nobuko accusa il marito di non sapersi vestire con guato, di non sapere cucinare neanche i piatti più semplici, di essere intellettualmente mediocre e di non avere una grande ambizione per il suo lavoro. Tra le cose positive considera il marito un ottimo padre dei loro due figli e bravo a fare discorsi, ma solo quando può parlare a braccio e non su testi già scritti.
Il Premier ha preso con una certa ironia l’ uscita del libro dicendosi troppo spaventato per leggerlo. Oltretutto ha qualcosa da farsi perdonare visto che una decina di anni fa ebbe una relazione extra-coniugale con una presentatrice: la moglie lo rimproverò duramente dandogli dell’idiota, come ha lui stesso sottolineato.
I commentatori si chiedono se questo libro avrà qualche riflesso sulla carriera politica di Naoto Kan e non è detto che sia qualcosa di negativo. Fa certo tenerezza e provoca simpatia vedereo questo personaggio, uno degli uomini più potenti della terra, farsi strapazzare dalla moglie fra le mura domestiche.
Nobuko Kan, che dal 1971 è sposata con l’ attuale Premier, è un personaggio certamente fuori dagli schemi: non vuole assolutamente farsi chiamare First Lady e, al momento della nomina del marito a capo del governo, disse che avrebbe continuato nel suo ruolo di moglie, ma non avrebbe rinunciato alla sua libertà. La signora ha rivelato, tra l’ altro, che il marito diventò Primo Ministro quasi per caso e non scelto per le sue capacità politiche. A settembre il Partito Democratico eleggerà il capo del partito che, automaticamente, diverrà capo del governo.
Nobuko Kan si augura, e consiglia, che il marito non venga eletto.
Cristiano Suriani