Evasori balneari, fisco pronto all’attacco

”A fare da sfondo a tutta l’operazione, il piano straordinario di accertamenti sintetici previsto dalla manovra d’estate 2008, che ha fissato in 25 mila il numero di controlli da realizzare con questo metodo nel 2010 e in 35 mila quelli in agenda per il 2011.

Lo strumento dell’accertamento sintetico consente di ricostruire i redditi dei contribuenti a partire dalle spese sostenute, guardando non tanto a come viene prodotta la ricchezza, ma a come viene usata per mantenere un certo tenore di vita”, continua l’Agenzia delle Entrate. ”Sono 805 i porti turistici attivi lungo i circa 8mila km di coste italiane (di cui quasi un terzo solo in Sicilia e Sardegna) interessati dal piano estivo delle verifiche e degli accessi. In particolare, i controlli sui gestori-concessionari di approdi commerciali sono finalizzati ad acquisire notizie sulla capacita’ ricettiva, sui soggetti che utilizzano il posto barca e sugli operatori che agiscono, a vario titolo, nell’ambito del porto, alla ricerca di situazioni ad alto rischio di evasione. Come quelle intercettate, in particolare, nelle Marche e in Campania.

Qui non e’ raro trovare circoli esclusivi e approdi di lusso travestiti da enti no profit, che dichiarano di offrire servizi soltanto ai soci, ma in realta’ gestiscono vere e proprie attivita’ commerciali, soprattutto bar e ristoranti, aperte al pubblico e talvolta pubblicizzate addirittura su Internet. Uno stratagemma per sfuggire alle maglie del Fisco che piace anche alle associazioni sportive.

A La Spezia, per esempio, un club abbinava all’attivita’ del gioco del calcio quella del rimessaggio di barche, affittando spazi a clienti non soci”, continua la nota. ”L’amo dei controlli fiscali e’ stato lanciato anche sugli stabilimenti balneari, al centro di una tornata di accertamenti finalizzati sia a riscontrare la veridicita’ dei dati dichiarati per lo specifico studio di settore (UG60U per il periodo d’imposta 2008) sia a raccogliere elementi spia della capacita’ contributiva dei clienti.

Caso emblematico quello individuato sulla costa campana, nel litorale domizio, dove il gestore di un lido dichiarava piu’ incassi in autunno che in estate. Nella riviera adriatica, a Cervia, uno stabilimento vince la medaglia del finto povero, con un attivo dichiarato di 411 euro a fronte dei 36 mila euro di reddito accertati dall’Agenzia”, prosegue la nota.

Adnkronos