Alfa Romeo GT: fuori produzione. Non avrà alcuna erede

Ormai era nell’aria, il count down era scattato e la sua fine decretata senza alcuna speranza di ripensamenti. L’Alfa Romeo GT non sarà più prodotta.

L’annuncio che equivale ad una “sentenza a morte” è stato dato direttamente dai vertici dell’azienda del “biscione”. Alfa Romeo ha reso noto l’imminente uscita di scena della coupè GT presentata ufficialmente al Salone di Ginevra del 2003 ed entrata in commercio verso la fine dello stesso anno.

La sportiva del marchio di Arese fu disegnata dal grande designer italiano Bertone. Essa non era altro che la variante coupé dei modelli 147 e 156, con i quali condivideva la stessa piattaforma e la maggior parte dei componenti.

Dopo un periodo iniziale di grandi vendite e numeri esaltanti, improvvisamente l’Alfa GT perse tutto il suo appeal venendo completamente ignorata e relegata a poco più di comparsa nel mercato italiano ed europeo.

I numeri parlano chiaro. Dal 2003 a oggi, l’Alfa Romeo GT è stata venduta in Italia in soli 25.000 esemplari. Una cifra nettamente al di sotto delle aspettative. I perchè di questo flop possono esser fatti risalire a più motivi.

Dopo un avvio molto promettente, la vettura ha avuto molti problemi legati soprattutto alla concorrenza. Mentre i coupè sportivi degli altri marchi beneficiavano di continui aggiornamenti e restyling, la GT restava pressocchè identica.

Inoltre come se non bastasse, ha dovuto subire la concorrenza interna rappresentata dall’Alfa Brera che al contrario della GT appariva più seducente nelle linee e soprattutto più moderna.

La GT, poi, pagava a caro prezzo il fatto di presentare gli stessi identici interni della “meno nobile” sorella 147. Stessa plancia, stesso sterzo e cruscotto, praticamente l’abitacolo della 147 “trapiantato” nella GT.

Mettiamoci anche il fatto che i prezzi, non sono mai stati concorrenziali; ecco spiegato il perchè del lento ed inesorabile declino di un’auto che meritava tutt’altro destino e futuro.

La responsabilità della fine ingloriosa di un’auto che ai suoi esordi era una spanna sopra le altre, è sicuramente da attribuire al management di Fiat e più segnatamente a Sergio Marchionne, il quale ha preferito concentrare tutte le energie e gli investimenti su “mamma” Fiat.

La conseguenza di questa scelta industriale è stata l’inevitabile trascuratezza dei due marchi Lancia ed appunto Alfa Romeo che, in pochi anni sono diventati poco più che marchi satellite ed abbandonati a sè stessi.

Alfa e Lancia avrebbero meritato sicuramente più rispetto e più considerazione dai vertici Fiat e dal sig. Marchionne. I due marchi italiani con maggiore tradizione e spessore rischiano di non sopravvivere ed intanto si pensa ad acquisire e salvare Chrysler.

La fine ingloriosa della GT è solo una piccola goccia nel mare nero rappresentato da investimenti sbagliati e dalla mancanza di progettazione in Alfa da parte della famiglia Agnelli.

Secondo i piani di Sergio Marchionne, l’Alfa Romeo GT non verrà sostituita. Un’altro pezzo di Alfa che se ne va, nel silenzio e nell’indifferenza generale.

Un’auto che avrebbe meritato una maggiore considerazione e sulla quale invece non si è mai creduto abbastanza. L’ultima versione realizzata è la Quadrifoglio Oro che sarà destinata al solo mercato giapponese.

Fabio Porretta