AGRITURISMI– Ferragosto “sottotono” per gli agriturismi italiani nei quali si prevede che l’8% dei posti letto rimarrà vuoto, con una flessione del 2,5% rispetto all’anno precedente. Ad evidenziarlo è Agriturist – l’associazione agrituristica di Confagricoltura – sulla base del monitoraggio delle visite al portale internet agriturist che mette in evidenza che il consueto picco della domanda dei primi dieci giorni di agosto è più debole rispetto al 2009, segno che le prenotazioni dell’ultimo momento difficilmente determineranno significative variazioni dello scenario. Dei 195 mila posti letto messi a disposizione dalle 16.500 aziende agricole che offrono alloggio, infatti, soltanto 180 mila saranno occupati e rispetto all’anno scorso si registrerà una flessione del 2,5%, mentre per il 25% degli ospiti il soggiorno non andra’ oltre le tre notti. Piu’ severo sarà il ridimensionamento della ristorazione, stimato intorno all’8%.
Fra gli stranieri, tengono invece i francesi, calano lievemente i tedeschi e gli inglesi (-2%), mentre sono nettamente in diminuzione gli americani (-20%).
Tenuto conto di queste tendenze, evidenzia Agriturist, il mese di agosto dovrebbe chiudersi per l’agriturismo con 780 mila arrivi e 3,5 milioni di presenze, registrando una flessione del 3% a confronto con lo scorso anno. Il reddito medio delle aziende, per effetto dell’incremento dell’offerta (stimato del 3,5% rispetto al 2009), del congelamento dei prezzi e dell’incremento dei costi di gestione, subirà un taglio del 10%.
“La situazione del turismo – commenta il presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio – continua ad essere critica. Le recenti giornate di bollino nero risoltesi con traffico generalmente scorrevole, più che conseguenza delle partenze intelligenti sono la conferma di una sensibile riduzione dei vacanzieri”. L’agriturismo, prosegue, “conserva sostanzialmente la propria quota di mercato, ma risente inevitabilmente della crisi economica generale”.
Secondo il presidente serve quindi “una robusta politica di sostegno al settore che vada oltre l’improvvisazione di questi ultimi anni e sia proiettata nel lungo periodo: riduzione subito dell’iva sui servizi turistici per restituire competitività alle imprese; adeguato finanziamento all’Enit per la promozione verso l’estero; un accordo fra Stato, Regioni e Organizzazioni di categoria per attivare un grande programma di formazione degli operatori”. Un programma, precisa Brancaccio, “orientato soprattutto a migliorare la comunicazione individuale attraverso il Web”. Inoltre, sottolinea, “è importante che tutti concorrano a promuovere le straordinarie attrattive del territorio italiano. Non basta vendere posti letto, occorre soprattutto saper vendere cultura, natura, enogastronomia, emozioni…!”.
Fonte: Adnkronos