FRANCIA / Espulsioni Rom, vergogna per l’Europa. La De Cesare commenta: “Diritto si arresta di fronte allo straniero che è un non-persona”

FRANCIA – ”Il cosiddetto ‘rimpatrio’ degli zingari in Francia, promulgato da Sarkozy, e minacciato anche in Italia, fa vergogna all’Europa”. E’ quanto si legge su ”Moked”, il portatale online dell’ebraismo italiano, in un intervento firmato da Donatella Di Cesare (professore ordinario di Filosofia del linguaggio presso la facoltà di Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma, ndr). 
”Mentre i turisti vanno e vengono, tra Bali, New York e le Seychelles, liberi di circolare – si legge nell’articolo – i rom e i sinti vengono sottoposti a una espulsione poliziesca coatta spacciata come scelta volontaria”.
”Per ‘fare ritorno’ in Romania che, come si sa – continua il servizio – non è la loro patria. Nessuno li vuole. Ma non si tratta solo di denunciare il trattamento subito da persone che a tutti gli effetti vengono considerate ‘indesiderate’. Si tratta di un regresso pericoloso a una concezione premoderna della cittadinanza basata su diritti diseguali”.
E in effetti nella prima parte dell’intervento si fa riferimento a quanto, a suo tempo, scrisse la filosofa Hanna Arendt in un breve saggio del 1943, dal titolo: ”Noi profughi”. ”Arendt – si legge su ‘Moked’ – affronta la complessa questione della ‘cittadinanza’. L’umanità si è organizzata in stati-nazione. Ma che ne è di chi si trova tra un confine nazionale e l’altro? Di chi e’ senza patria, senza stato, o senza nazione? Come gli zingari: ‘nomadi’ perché trasversali?”. Costui, rileva la Di Cesare, ”diventa ‘irregolare’ o almeno ‘indesiderato’ – si potrebbe rispondere con termini ormai usuali”.
”Nel sistema degli stati-nazione – prosegue il servizio – chi non ha Stato, chi non ha una appartenenza nazionale, perde automaticamente i diritti umani, finisce, nel mondo globalizzato, per trovarsi fuori dall’umanità”.
”Perché ha diritto ad essere umano – si osserva ancora – solo chi è cittadino. ‘Ci siamo accorti – avverte Arendt – che esiste un diritto ad avere diritti’. Ma questo ‘diritto ad avere diritti’ – questione politica e filosofica che resta aperta – non può essere garantito e non viene infatti garantito. Oggi più che mai. Il diritto si arresta di fronte allo straniero che è un non-persona”.

Fonte: Adnkronos