CRONACA / Imperia, autista picchiato a morte dopo un sorpasso in autostrada: macellaio sanremese in fin di vita

CRONACA – Picchiato a sangue e ridotto in fin di vita da un motociclista milanese per un diverbio nato a causa di un sorpasso in autostrada. Giacomino Ferrua, 64 anni, noto imprenditore sanremese con interessi nel settore della macellazione e del commercio della carne, è ricoverato in fin di vita nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.

Per lui, i medici mantengono la prognosi riservata a causa di un ematoma cerebrale dovuto a una emorragia provocata quasi certamente dai numerosi pugni ricevuti.

Una vicenda drammatica, che non potrà non avere risvolti di carattere giudiziario. Oltre all’inchiesta che la procura della Repubblica di Savona aprirà per stabilire quanto accaduto nell’area di servizio sulla corsia nord dell’Autofiori all’altezza di Andora, i famigliari dell’imprenditore sembrano decisi a rivolgersi alla procura di Sanremo, e per questo hanno già affidato l’incarico al loro legale di fiducia Maria Lorena Binello, affinchè venga chiarito perchè al noto imprenditore sanremese, presentatosi una prima volta al pronto soccorso dell’ospedale di Sanremo un paio d’ore dopo il pestaggio, non sia stata diagnostica l’emorragia cerebrale e sia stato dimesso con una prognosi di una decina di giorni.

Ma torniamo alla cronaca di una vicenda che, purtroppo, sembra essere la fotocopia di molte altre accadute negli ultimi anni lungo le autostrade italiane. Anche in Liguria.

Una vicenda che prende il via intorno alle dieci e mezza di domenica mattina, mentre Giacomino Ferrua, insignito del titolo di cavaliere della Repubblica dall’allora presidente Sandro Pertini, alla guida della sua “Ferrari 430” gialla stava percorrendo il tratto di Autofiori compreso tra Albenga e Andora. Giunto nell’ultima galleria prima dello svincolo di Andora, almeno secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, l’imprenditore sanremese si sarebbe trovato davanti, sulla corsia di sorpasso, una moto con in sella un uomo e una donna. E per “invitare” il motociclista a spostarsi sulla corsia di marcia lo avrebbe prima abbagliato e poi, nel momento del sorpasso, avrebbe anche strombazzato.

Un diverbio come molti altri, che sembrava essersi concluso senza ulteriori problemi, e che invece è poi proseguito ed ha avuto i momenti più drammatici nell’area di servizio che si trova poco dopo lo svincolo di Andora. «Mio padre – racconta il figlio Daniele, che abita in Emilia Romagna – si è fermato per rispondere al cellulare, quando si è visto arrivare a fianco il motociclista che poco prima aveva sorpassato e con il quale vi era stato un rapido diverbio. L’uomo, che a quanto mi risulta risiede nell’hinterland milanese si è avvicinato all’auto di mio padre e lo ha subito colpito con un paio di pugni. Poi, approfittando del fatto che mio padre non poteva difendersi perchè aveva allacciata la cintura di sicurezza, ha aperto la portiera e ha continuato a colpirlo con una lunga serie di pugni alla testa e al torace. Nonostante mio padre gli abbia detto di essere cardiopatico».

Un pestaggio in piena regola, almeno secondo quanto raccontato dalla vittima, al quale ha posto fine l’intervento di un dipendente dell’area di servizio. Il quale ha anche chiamato la centrale operativa della polizia stradale di Imperia, chiedendo l’invio urgente di una pattuglia. E sono stati proprio gli agenti della polstrada di Imperia a raccogliere le versioni dell’accaduto fornite da Giacomino Ferrua e dal motociclista milanese. Il quale avrebbe sostenuto che effettuando la manovra di sorpasso l’imprenditore sanremese lo aveva quasi investito, rischiando di ammazzarlo. Versioni contrastanti, la cui veridicità dovrà essere stabilita dagli agenti della polizia stradale.

Arrivato a Sanremo, verso le 12,30 Giacomino Ferrua, che accusava un forte mal di testa e nausea, si è fatto accompagnare dalla figlia al pronto soccorso dell’ospedale matuziano dove è stato visitato e dimesso con prognosi di una decina di giorni. «Ma a mio padre – sottolinea ancora Daniele Ferrua – non è stato fatto nessun tipo di esame approfondito. Tanto che poche ore più tardi, intorno alle 18.30, è tornato al pronto soccorso e questa volta è stato sottoposto a una Tac che ha permesso di evidenziare l’ematoma cerebrale con emorragia in corso per il quale è stato trasferito d’urgenza al Santa Corona di Pietra».

fonte: IlSecoloXIX