GOVERNO PDL – Roma, 28 ago. Le colombe e i falchi si confondono e si avvicendano, nella tormentata estate del Pdl. E così in poche ore si passa dai segnali di pace a nuovi venti di guerra. E mentre si avvicina la fatidica verifica parlamentare di settembre, il Pdl si divide sulla possibilità di convocare subito dopo la pausa estiva i parlamentari di FLI per verificarne l’incompatibilità con incarichi operativi nel Popolo della libertà. Segnali distensivi erano arrivati ieri da Fabrizio Cicchitto prima, da Denis Verdini poi. Chiara la linea dei due dirigenti: occorre risolvere il nodo politico con i finiani, quindi prudenza consiglia di ‘congelare’ ogni provvedimento previsto dallo statuto, a partire dalla verifica delle incompatibilità, per vagliare la reale posizione dei gruppi di Fini alla prova dell’Aula. Che è poi quanto va ripetendo Berlusconi da settimane: se rottura dovrà essere, sia almeno chiaro che la responsabilità ricade tutta sulle spalle di Fini. Una posizione che non coincide con la proposta formulata ieri da La Russa, che ha ribadito: i parlamentari di Futuro e libertà saranno convocati a settembre, prima della ripresa dei lavori d’Aula. “Per un motivo di linearità di rapporti e di dovuta chiarezza sentiremo i parlamentari di FLI. La questione delle incompatibilità l’ho resa nota io ma si era deciso di affrontarla all’unanimità nelle riunioni con Berlusconi e risponde a un’esigenza di chiarezza reclamata anche da molti in Forza Italia”, ha assicurato il coordinatore ex An. Parole lontane assai da quelle di Denis Verdini: “Oggi prevalga la politica e il senso di responsabilità nei confronti dell’Italia, il che non vuol dire che prima o poi certi problemi non debbano essere affrontati e risolti”. Ma nel bel mezzo del tentativo di far slittare la ‘convocazione’ dei parlamentari finiani si inserisce una dura dichiarazione di Italo Bocchino: sulla questione della mozione in cinque punti il sostegno di FLi “è scontato e lo abbiamo detto sin dal primo momento. Per quanto riguarda quel cinque per cento che volevamo discutere, siamo aperti alle soluzioni più utili all’interesse generale”. “Il problema vero è la compatibilità di Fini con il Pdl – aggiunge – se si rimuove quello si può discutere, se no, non ci sono i margini e il dialogo coi singoli non serve a niente”. La Lega intanto prova a rivestire un ruolo di mediazione. Umberto Bossi informa i cronisti che invierà Roberto Cota da Fini per tentare una ricomposizione: “Mi sembra che ci vada mercoledì”, dice il leader del Carroccio. Proprio Fini, intanto, prepara il suo intervento a Mirabello e valuta se partecipare alla festa dell’Udc che si terrà dal 10 al 12 settembre a Chianciano. Il Presidente della Camera ha ricevuto l’invito dei centristi, anche se per ora ha in agenda già altri impegni. “Per ora l’appuntamento non è confermato”, giurano in ogni caso fonti FLI.
Apcom