GP San Marino / Moto2, morto il pilota giapponese Tomizawa

GP SAN MARINO – Una tragedia senza confini ha colpito stamani il mondo del motociclismo. Il giovanissimo pilota giapponese Shoya Tomizawa, appena 20 anni, è morto. Il pilota ragazzino è stato coinvolto in un incidente. La morte è sopraggiunta in seguito alle conseguenze dell’incidente. Il pilota giapponese della Suter ha subito traumi toracici, cranici e addominali dopo essere caduto e stato investito dalla moto del sammarinese Alex De Angelis, Motobi, e del britannico Scott Redding, Suter.

Sono eventi che finchè non accadono non ci pensi, ma poi dopo lasciano un segno profondo nell’animo e nel cuore. Correre a 300 all’ora su due ruote e per giunta competere con altri in velocità e abilità deve essere certamente emozionante, ma di certo non vale la vita di un essere umano. “Non ci sono parole”, così ha commentato Daniel Pedrosa dopo la vittoria nella classe MotoGp del Gp di San Marino. Davvero non ci sono parole per commentare un episodio del genere anche perché si resta muti, silenziosi di fronte al dolore e al dramma per una giovane vita spezzata. Tomizawa stamani partecipava alla gara delle Moto2, la categoria che da questa stagione ha sostituito la 250, al Gran Premio di San Marino a Misano. All’altezza della variante del circuito Santa Monica di Misano il pilota della Suter ha perso il controllo della sua moto, era il 12° giro. Ha messo le ruote su un cordolo mentre correva ad una velocità superiore ai 200 km orari, è caduto sbattendo violentemente a terra. Alle sue spalle sopraggiungevano il sammarinese Alex De Angelis e il britannico Scott Redding che non hanno avuto il tempo di evitare l’impatto con il suo corpo e la sua moto sull’asfalto.

Tomizawa è stato investito in pieno e i suoi due colleghi sono caduti a loro volta per fortuna senza riportare conseguenze. Mentre il povero Tomizawa rimaneva sull’asfalto inanimato. I soccorsi sono intervenuti immediatamente. Al giovane giapponese sono stati portati i primi soccorsi e mentre la gara proseguiva senza alcuna interruzione è stato trasporto via in barella prima alla Clinica Mobile del Motomondiale e poi, trasferito all’ospedale di Riccione. Le sue condizioni sono apparse critiche fin dall’inizio. Per la cronaca la gara è stata vinta dallo spagnolo Toni Elias. “E’ stato un incidente terribile con lesioni terribile”, ha così spiegato il tragico episodio Claudio Costa, responsabile della Clinica Mobile del Motomondiale dove sono stati prestati al pilota i primi tentativi di salvargli la vita prima di trasferirlo in Ospedale. I medici si sono aggrappati alla speranza di salvargli la vita fino a quando alle 14,19 il pilota ragazzino ha effettuato la sua ultima impennata ed è volato verso l’ultimo traguardo.

Tutta la tristezza derivante da quanto è accaduto si legge nelle parole Valentino Rossi: “Quando succedono queste cose il resto non conta, noi siamo stati informati alla fine della nostra gara. Abbiamo visto una botta bruttissima poi mancava mezzora alla gara e ci siamo concentrati sulla corsa. E’ stato un incidente bruttissimo, lui lo avevo visto prima della 125. Peccato davvero”. Anche nelle parole di Loris Capirossi tutto il dramma di questa giovane vita spezzata: “E’ difficile, sembra sempre difficile che possa accadere ma in due week-end due ragazzi hanno perso la vita. Ero suo amico, eravamo mercoledì sera insieme a una manifestazione, un ragazzo pieno di gioia, uno tosto”. Un’allegria quella di Tomizawa sottolineata anche da un altro giovane pilota come Mattia Pasini: “Scherzava sempre con tutti, io me lo ricordo così, allegro”. Ed è così che lo ricorderanno tutti: Allegro sorridente e disponibile. Addio ‘piccolo’ Shoya. Quella di stamani è una tragedia preceduta di soli sette giorni da un’altra. Quella accaduta Peter Lenz, il ragazzo di 13 anni morto a Indianapolis in una gara di contorno della Motogp. Però quella di Tomizawa automaticamente riporta alla mente anche altri incidenti mortali come quello avvenuto nel 2003 quando moriva, dopo 13 giorni di coma, un altro pilota giapponese, Daijiro Kato. Il pilota si schiantò con la sua Honda contro un muro sul circuito di Suzuka. A misano invece, proprio il 5 settembre di 17 anni fa incorreva in un incidente lo statunitense Wayne Rainey che riportò danni tali da paralizzarlo agli arti inferiori. Un anno prima un altro incidente mortale era avvenuto al Gp di Spagna del ’92. Alla vigilia della corsa un altro giapponese, Noboyuki Wakai, era deceduto per evitare uno spettatore nella corsia dei box. Nella storia del motomondiale, dal 1949 ad oggi, sono 46 i piloti che hanno perso la vita in gara.

Ferdinando Pelliccia