MIOPIA – Roma, 12 set. La soluzione alla miopia potrebbe essere racchiusa in un gene. Almeno secondo i ricercatori del Duke University Medical Center guidata da Terri Young che, in team con altri gruppi di studiosi, hanno stanato un gene associato alla miopia in alcune popolazioni caucasiche, tra queste quelle olandesi, britanniche e australiane. Non solo. Un’altra equipe, sempre guidata da Young, ha individuato un secondo gene legato a doppio filo con questo difetto visivo nelle popolazioni giapponesi e cinesi. La ricerca, pubblicata oggi su ‘Nature Genetics’, apre la strada a nuove terapie, stavolta di matrice genica, per uno dei difetti della vista più diffusi. La miopia, di cui stando alle stime soffre ben un italiano su quattro, è dovuta a un allungamento del bulbo oculare. In pratica, l’immagine che si dovrebbe formare sulla retina proprio a causa di questo allungamento si forma davanti ad essa, rendendo l’immagine sfuocata. Nella maggior parte dei casi si tratta di forme lievi, ma in circa il 2-3% la miopia è patologica, e può dar vita a emorragia maculare, glaucoma prematuro, distacco della retina fino a provocare cecità. I Paesi con un’alta prevalenza di questo difetto visivo, a Singapore si arriva a ben l’80% di popolazione colpita, hanno ad esempio difficoltà a trovare piloti. I ricercatori a caccia del gene responsabile hanno passato sotto la lente di ingrandimento il Dna di ben 13.414 persone. Scoprendo così che i problemi di messa a fuoco erano legati al gene RasGRF1, almeno per quanto riguarda alcune popolazioni caucasiche.
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