GIAPPONE – Contrariamente a quanto era nelle speranze della moglie Nobuko – la signora ha recentemente dichiarato di avere dei dubbi che il marito possa essere la persona giusta per guidare il Paese – Naoto Kan è stato riconfermato alla guida del Partito Democratico e, di conseguenza, a capo del governo. Martedi scorso, presso il Prince Park Hotel di Tokyo, il partito si è riunito per scegliere tra Kan e lo sfidante Ichiro Ozawa. Il conteggio dei voti ha decretato una schiacciante vittoria dell’attuale Primo Ministro: una vittoria di dimensioni tali che ha sorpreso un po’ tutti. Kan ha totalizzato 721 punti contro i 491 dell’avversario. I parlamentari si sono quasi equamente divisi, 206 a 200 per Kan, ma è stato il voto della periferia a decretare il grande successo del Primo Ministro.
Ozawa è una vecchia conoscenza per chi segue la politica giapponese: è un peso massimo del Partito Democratico che ha guidato fino al maggio 2009. Poi, per vari mesi fu l’uomo ombra di Yukio Hatoyama che guidò il Paese dal settembre del 2009 fino a giugno dell’anno successivo; molti pensano che sia lui il vero artefice della grande vittoria del partito nelle elezioni dell’agosto dello scorso. Ma su Ozawa pendono sospetti di illeciti finanziari su cui la magistratura sta ancora indagando. Proprio questi sospetti, e la volontà di non cambiare il quarto Primo Ministro nel giro di un anno, hanno pesato sull’esito finale dell’elezione. Molti adesso temono che Ozawa, con i suoi fedelissimi, possa uscire dal partito per poi, addirittura, confluire del Partito Liberal-Democratico in cui lo stesso Ozawa militò all’inizio di carriera; questa fuoriuscita sarebbe un duro colpo per il governo di Kan che, nel luglio scorso, ha già dovuto subire la perdita del controllo della Camera Alta.
Il piatto forte del confronto tra i due è stata l’economia e le misure necessarie per risollevarla. Naoto Kan ha proposto una cura dolorosa, ma forse necessaria: l’aumento della tassa sui consumi per coprire gli esorbitanti costi sociali dovuti anche ad un costante invecchiamento della popolazione. Ozawa ha puntato, invece, su un massiccio intervento pubblico, sottoforma di investimenti, per stimolare l’economia. Altro argomento su cui i due si sono confrontati è stato l’andamento del mercato finanziario che contribuisce pesantemente a deprimere l’economia nipponica.
Subito dopo la conferma alla guida del partito, Naoto Kan, ha annunciato, sorprendendo gli operatori, una massiccia immissione di yen, sul mercato, per cercare di indebolire uno yen che stava diventando troppo forte: è il primo intervento statale, dal 2004, atto a condizionare il mercato finanziario. Un yen troppo forte comporta una riduzione delle esportazioni con un conseguente danno per quelle società il cui fatturato dipende molto dalle vendite all’estero. Altro settore che dovrebbe subire danni da un yen forte è il turismo in quanto potrebbe non risultare più conveniente per Europei ed Americani recarsi del paese del Sol Levante. Non sono stati esclusi altri interventi nell’immediato futuro.
Per il Premier Kan il futuro è quanto mai difficile ed incerto: urgono decisioni drastiche in economia, nella politica finanziaria e in quella sociale. La ormai cronica scarsità di nuove nascite impone anche una politica famigliare adeguata.
Obbiettivo principe di Naoto Kan sarà quello di far ripartire l’economia nipponica anche a costo di sacrifici a carico della popolazione.
Cristiano Suriani