HONDA CR-Z / Novità auto, una sportiva che riduce emissioni e inquinamento

HONDA CR-Z – Eh già, si fa presto a dire ibrida. Tra i vari gradi di ibridismo c’è quello evoluto, che ha il suo effetto più spettacolare nella possibilità di viaggiare anche con la sola trazione elettrica. Il concetto – del quale è stata capocordata la Toyota Prius – è suggestivo e porta i massimi risultati in fatto di consumi ed emissioni, però è maledettamente complicato e costoso. Poi c’è l’ibrido «secondo Honda», dove il motore elettrico non fa mai il protagonista ma, più che altro, la spalla, perché l’energia alla quale può attingere è solo quella recuperata nelle decelerazioni riconvertendo quell’energia cinetica dell’auto che altrimenti sarebbe irrimediabilmente gettata al vento.

La soluzione è meno eccitante per gli ingegneri e i fanatici delle squisitezze tecniche e non offre risultati altrettanto pirotecnici quanto a efficienza, però è più semplice da realizzare, nettamente meno costosa e potenzialmente applicabile su qualsiasi auto. Azzardiamo una previsione: a medio termine tutte le vetture diventeranno così, perché è una delle forme più furbe e percorribili di guerra agli sprechi e all’inquinamento. Quindi non bisogna stupirsi se anche la categoria delle auto sportive – tradizionalmente meno attenta al problema ambientale e ad altre volgari questioni come la frequenza delle soste al distributore – sia stata contagiata dalla febbre ibrida. E mentre Porsche e Ferrari proclamano il prossimo arrivo delle loro proposte roboanti, con meno clamori la Honda CR-Z arriva nelle concessionarie. Oltretutto con prezzi ragionevoli, visto che si parte da poco meno di 22mila euro per arrivare a poco più di 28mila, in funzione dell’allestimento.

Bassa, corta e larga. Tutte le versioni hanno di serie Abs, Esp, airbag, climatizzatore automatico e sistema hi-fi, oltre alle luci anteriori e posteriori a led, che sono ormai imprescindibili su qualsiasi auto desiderosa di finire nelle mani di gente «che conta». Di conseguenza anche la versione base, la S, rappresenta una degnissima soluzione, a meno che non risulti intollerabile l’assenza dei cerchi in lega. In questo caso si può salire al livello Sport della nostra prova, offerto a 22.800 euro. Chi invece punta a dotazioni extra faccia bene i conti, perché con la formula degli optional «a pacchetti» adottata dalla Honda, per avere, ad esempio, il navigatore satellitare, occorre farsi carico anche dei rivestimenti in pelle e del tetto panoramico in cristallo, con la conseguente impennata del conto.

La Cr-z ha un aspetto stimolante: è bassa, acquattata sulla strada, corta e larga. Le proporzioni la fanno sembrare addirittura piccola, anche se, dopotutto, passa i quattro metri di lunghezza. La linea è palesemente ispirata a quella delle «maleducatissime» coupé Cr-x, che tra il 1989 e il ’90 rappresentavano lo stato dell’arte in materia di sportive compatte. E anche per questo la Cr-z va considerata «furba».

Veniamo alle prestazioni. L’esasperazione delle vecchie Cr-x, tanto per restare in casa Honda, non è più consentita dalle normative antinquinamento che soffocano i motori e non sarebbe neppure pagante, viste le condizioni di viabilità del nostro Paese. Tutto questo la Cr-z l’ha capito. I 114 cv del motore 1.5 a benzina non sono tantissimi, ma sono ottimamente supportati dai 14 cv supplementari del motore elettrico. In tutto fanno 124, quindi un po’ meno della somma aritmetica delle due potenze, e sono più che sufficienti per smuovere allegramente i circa 1.200 kg dell’auto. Il propulsore elettrico interviene soprattutto ai regimi più bassi, dove i motori a scoppio sono piuttosto indolenti, oppure dà una mano quando il conducente richiede il massimo spunto. I risultati sono la piacevole generosità con la quale la Cr-z risponde alle accelerate a qualsiasi regime di giri e, contemporaneamente, il consumo.

Quanto consuma. In città, grazie anche allo Start&stop, bastano realmente 8 litri di benzina ogni 100 km, mentre in autostrada, a 130 orari, ne occorrono circa 7. Tanto che il piccolo serbatoio, capace di accogliere solo 40 litri di benzina, basta e avanza per garantire un’autonomia di tutto rispetto. Per dirimere l’ansiogena questione «corro di più o consumo di meno?», a sinistra del cruscotto ci sono tre pulsanti Econ, Normal e Sport, corrispondenti a tre diverse gestioni del rapporto dialettico tra motore a scoppio ed elettrico, oltre che delle tarature di sterzo, acceleratore e addirittura climatizzatore. Nel primo caso, la strumentazione si colora di verde e la Cr-z si impigrisce, ma permette il massimo risparmio; nel secondo, i quadranti virano verso il blu e le prestazioni acquistano vitalità; nel terzo, una luce rossa pervade il quadro e i due motori fanno ciò che possono per distillare un po’ di adrenalina. Che non sarebbe molta senza il contorno di altre soluzioni «furbe» (ecco il concetto che ritorna), come il posto di guida allungato e calzante come un guanto, che evoca emozioni corsaiole; l’assetto rigido, che esalta la rapidità delle reazioni; lo sterzo molto rapido; il cambio a sei marce così veloce e preciso da far venir voglia di armeggiare sulla leva anche quando non è necessario. Il tutto con la colonna sonora proveniente dal motore che coinvolge e, a volte, diventa un po’ invadente.

Feeling sportivo. Insomma, gli ingredienti per divertirsi ci sono tutti, perché la Cr-z trasmette un’immediata sensazione di confidenza, di controllo e di sicurezza, grazie all’elettronica che tiene a bada le eventuali intemperanze di un posteriore vivace. A conti fatti, mette d’accordo tutti o quasi: trasmette un feeling sportivo senza aver bisogno di prestazioni esagerate e fa venire voglia di guidare, con buona pace del portafoglio e della coscienza ecologica, perché consuma e inquina poco. Essere moderni è proprio questo.

Fonte: Corriere.it