RIFIUTI IN CAMPANIA / Nuova emergenza, immondizia nel centro di Napoli e roghi ai cassonetti

RIFIUTI IN CAMPANIA – Nuova crisi rifiuti in Campania. Cumuli di rifiuti da ieri mattina si vedono anche lungo tutte le strade del centro di Napoli dopo che da qualche giorno erano ricomparsi in altre vie cittadine. Nei giorni scorsi infatti, la raccolta era andata avanti a singhiozzo e non erano state smaltite alcune tonnellate di immondizia. La spazzatura quindi invade di nuovo Napoli e monta anche la protesta nei comuni dell’area vesuviana contro la decisione di aprire una seconda discarica nel territorio del comune di Terzigno.

Nel frattempo ricomincia il fenomeno dei roghi appiccati ai cassonetti. In questo tesissimo contesto si inseriscono poi, i presidenti delle Provincie di Napoli e Caserta che chiedono con forza a Bertolaso di concedere la proroga sull’affidamento agli enti locali del ciclo integrato. Alla base della nuova crisi rifiuti in Campania vi è quindi un intreccio di situazioni che se non affrontate nella giusta maniera potrebbero portare al collasso del già precario sistema raccolta e smaltimento rifiuti nella regione.

La situazione nel capoluogo partenopeo è precipitata l’altra notte con il blocco totale dei servizi erogati dalla società ‘Enerambiente’ che si occupa principalmente della raccolta dei rifiuti nel centro di Napoli. La raccolta non è stata effettuata. I dipendenti di ‘Enerambiente’ sono in sciopero. Nessuno è entrato in servizio per solidarietà nei confronti dei lavoratori stagionali che hanno perso il lavoro e per tutta la giornata di ieri hanno occupato il cantiere della società con operai saliti anche sui tetti minacciando il suicidio. “Se la società non è in grado di trasmettere un senso di responsabilità ai dipendenti, ci vorrà un provvedimento autoritativo del prefetto”, ha commentato il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino.

I guai non vengono mai da soli. I vigili del fuoco ieri sono dovuti intervenire diverse volte per spegnere i roghi appiccati ai cassonetti in diversi quartieri della città. E’ una ‘bella’ abitudine quella di dare alle fiamme i rifiuti accantonati nelle strade della città di Napoli e in provincia, che provocò un’emergenza nell’emergenza quando negli anni scorsi la Campania si trovò a dover affrontare una grave emergenza rifiuti per l’impossibilità di smaltirli. Da qualche giorno l’Asia, l’azienda municipalizzata, sta sopperendo alle mancanze di Enerambiente con turni e mezzi straordinari. Però, tutto questo a quanto pare non basta ed in più ci si mettono anche i comitati civici e i sindaci dell’area vesuviana che protestano per le discariche.

La notte scorsa si è tenuta anche una manifestazione anti-sversatoio a Terzigno, dove è già aperto un sito di discarica nell’area ex SARI in via di esaurimento e si pensa di aprirne un altro in zona cava Vitiello. Nel corso della manifestazione dei sconosciuti hanno anche dato fuoco ad alcuni autocompattatori incolonnati all’ingresso del sito attivo di Terzigno. Sette camion sono bruciati e sei sono rimasti danneggiati. I danni ammonterebbero ad alcune decine di milione di euro. I mezzi erano di ditte diverse. Almeno tre, però, erano di proprietà della municipalizzata ‘Amav Ambiente’, che si occupa della raccolta rifiuti nel comune di Sant’Anastasia. In ottemperanza ad un’ordinanza sindacale che vieta fino alle 23 il traffico dei mezzi verso il sito, i restanti mezzi sono stati mandati via dal sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella. Ormai si era fatto giorno. Da Terzigno gli autocompattatori sono stati dirottati alla discarica di Chiaiano, alla periferia di Napoli. “Sono profondamente rammaricato e contrariato per quanto accaduto la scorsa notte per opera di vandali, autentici delinquenti, che nulla hanno a che fare con la pacifica protesta che ieri sera hanno inscenato oltre 2mila cittadini”, ha affermato il sindaco Langella.

Come lui la pensa anche il sindaco di Sant’Anastasia, Carmine Esposito: “E’ un atto di inciviltà aggredire il personale e distruggere beni pubblici, al di là delle comprensibili e legittime forme di protesta che gli abitanti di quella zona hanno ritenuto intraprendere”. Sono appunto i sindaci, soprattutto quelli di Terzigno, Boscoreale, Trecase e Boscotrecase, ad essersi messi in testa alla protesta anti discarica. Essi hanno annunciato un tavolo permanente per impedire l’apertura della seconda discarica nel territorio. Con loro ci sono i cittadini che si mostrano pronti a innalzare presidi permanenti con tende per bloccare eventuali lavori. Ieri il sindaco di Boscoreale nel corso della protesta, ha anche avuto un malore ed è dovuto ricorrere al ricovero in ospedale. Nonostante tutto il sindaco Langella da sabato prossimo inizierà l’annunciato sciopero della fame. Oggi in una nota anche il presidente Legambiente Campania, Michele Buonomo e il responsabile aree protette Legambiente Campania, Pasquale Raia, hanno ribadito la loro netta contrarietà alla realizzazione della seconda discarica in ‘Cava Vitiello’ nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio. Come avviene sul versante dei rifiuti, le contestazioni hanno un effetto-domino. Lo spostamento dei camion carici di rifiuti da Terzigno a Chiaiano ha scatenato le proteste dei comitati locali che a loro volta, da tempo, chiedono la chiusura del sito di Chiaiano.

Ferdinando Pelliccia