
FRANCO OPPINI E CHIARA SALERNO IN “MOLTO RUMORE PER NULLA” – Si apre la stagione del Teatro San Babila di Milano con un classico delle commedie di Shakespeare. Dal 12 ottobre, fino al 31, sono in scena le divertenti schermaglie amorose di “Molto rumore per nulla“. Protagonisti sono Franco Oppini e Chiara Salerno, per la regia di Maurizio Amnesi. “Shakespeare è al tempo stesso uno degli autori più antichi e uno dei più moderni – dice Oppini a Tgcom -. E i suoi testi uniscono profondità e leggiadria”.
La vicenda si svolge tra schermaglie amorose tra le due coppie di ragazzi e trame di vendette di torti subiti, con personaggi caratteristici del teatro shakesperiano e il lieto fine per gli innamorati. Dal “nulla” si scatena talmente “molto rumore” da coinvolgere tutti i personaggi in un’altalena di situazioni comiche che sfociano nel tragico per poi volgere al lieto fine; e tutto a causa del “nulla”, di cose di poco conto, di insignificanti fatti, innocenti scherzi, che si intersecano fino ad ordire un tele rumore da sottomettere l’amore, la gelosia, l’Invidia.
Oppini tiene a sottolineare la modernità del drammaturgo inglese. “E’ incredibile notare in tutta la sua produzione come abbia travalicato i tempi – spiega -. Forse era un extraterrestre o uno che vedeva il futuro. La prova di questo è in una battuta che dico nello spettacolo, quando affermo che “credo che non esista più uno scapolo di 70 anni”. Questa, che è stata tradotta letteralmente dall’originale, è stata scritta in un’epoca in cui si moriva a 35 anni e solo i più fortunati arrivavano a 50. Ragionare in questi termini era completamente fuori dal tempo”.
Non è la prima volta che l’attore affronta Shakespeare, avendo recitato qualche fa nel “Re Lear” accanto a Piero Mazzarella. “In quel caso si trattava di un testo drammaticissimo – commenta -. Ho quindi assaggiato anche la parte più dura di Shakespeare che comunque mantiene sempre una sua leggerezza. Secondo me chi rende pesanti i suoi lavori non gli rende un buon servizio. I suoi testi sono fatti per catturare il pubblico in ogni momento perché all’epoca il teatro era aperto, la gente entra e usciva in continuazione, quindi non c’è mai un momento di stanca nello svolgimento della storia”.
Qualcuno forse si stupirà di vedere l’ex Gatto di Vicolo Miracoli in questo genere di ruoli. Ma lui tiene a sottolineare che in realtà non c’è nulla di strano, anzi, è proprio questo il mestiere dell’attore… “In realtà mi manca solo il circo – ironizza Oppini -. Per il resto ho fatto tutto. Sono partito dal teatro sperimentale, poi cabaret, televisione, cinema, fiction, teatro e persino l’operetta. Ho fatto quello che dovrebbe essere il percorso normale di un attore. Chi si fossilizza in un ruolo soloè uno che che si attacca alle poche certezze. E’ vero che il pubblico spesso ti vede in una certa maniera, ma il pubblico è anche pronto a cambiare idea, se gliene dai un buon motivo…”.
Fonte. tgcom