LA RIVOLTA DI TERZIGNO CONTRO L’APERTURA DELLA SECONDA DISCARICA – Sfiorata la tragedia a Terzigno (NA) a causa della rivolta della popolazione per i rifiuti. Mentre la protesta non accenna a placarsi si registrano i primi feriti e arresti. A Terzigno nel vesuviano la popolazione da settimane manifesta contro l’eventuale apertura di una seconda discarica in zona. Una protesta che degenerando di giorno in giorno alla fine ha portato allo scontro tra manifestanti antidiscarica e le forze dell’ordine. Ieri mattina, dopo una notte infuocata, la tensione si tagliava con il coltello.
Alle cinque persone fermate ieri notte e condotte in commissariato a Torre Annunziata si è aggiunto in mattinata il fermo di un altro dimostrante. E’ stato sorpreso mentre lanciava un sasso contro un autocompattatore in uscita dalla discarica Sari di Terzigno. L’uomo è stato denunciato in stato di libertà. Contro i cinque arrestati ieri ci sono gravi accuse. Sono stati riconosciuti come autori del lancio di pietre e bottiglie contro gli agenti di polizia e possesso anche di ordigni. Nella borsa di uno di loro è stato poi trovato anche un pesante bullone di metallo. Sono quasi tutti diciannovenni e sono tutti incensurati.
Stanotte altri due auto compattatori, già fermi perchè con le ruote squarciate dai manifestanti nei giorni scorsi, sono stati dati alle fiamme. Uno era un camion dell’Asia, l’azienda che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti della città di Napoli. Nel corso dei tafferugli, vera e propria guerriglia come l’ha definita anche il questore di Napoli, Santi Giuffrè, sono rimasti feriti due poliziotti e due finanzieri. Sono stati giudicati tutti guaribili tra i 5 ed i 10 giorni. Le violenze dei manifestanti hanno preso di mira, oltre alla polizia, anche i vigili del fuoco. Quest’ultimi impegnati nello sgombero delle strade dalle masserizie, detriti e blocchi di cemento, messi lì dai manifestanti per impedire il passaggio ai camion, sono stati assaliti più volte.
Un ferito anche tra i manifestanti. Si tratta di una donna. Dopo che per tutta la notte l’accesso dei mezzi alla discarica era stato impedito dai manifestanti che si sono messi davanti agli autocompattatori con le mani alzate, stamani la strada è stata liberata. Gli agenti, in assetto antisommossa, hanno fatto alzare da terra i dimostranti. C’è stata anche una carica di alleggerimento. Aperto il varco sono stati fatti passare i camion in entrata e in uscita dalla discarica. Ormai la situazione che si trovano a fronteggiare le forze dell’ordine è una situazione diventata impossibile e può accadere di tutto anche l’irreparabile come scapparci il morto. Ed in quel caso sarebbe davvero un guaio. La situazione di certo sfuggirebbe ad ogni controllo. Una situazione che è già difficile da gestire con le forze dell’ordine che si sono dovute impegnare in una sorta di riconquista del territorio di Terzigno per consentire ai camion di sversare il loro carico nella discarica Sari. A tal proposito il questore di Napoli, Santi Giuffrè ha affermato: “Meglio cominciare a chiamare le cose col loro nome: questa è una guerriglia. C’è una legge che va rispettata, sarà non gradita alla popolazione ma le leggi si cambiano in Parlamento, non sulla strada”. “La situazione non è rosea, ma non si può pensare di risolverla con la guerriglia e occupando militarmente un territorio per une mese”, ha spiegato Giuffrè. Nel frattempo la situazione sembra essere sfuggita di mano ai primi cittadini del comuni del vesuviano di Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase che nei primi giorni della protesta hanno appoggiato apertamente i manifestanti. Addirittura occupando la sede della Provincia di Napoli e facendo lo sciopero della fame. Stamani una decina di manifestanti di Terzigno, per lo più donne, hanno fatto irruzione nell’ufficio del sindaco del comune di Boscoreale vandalizzandolo e occupando poi, alcuni locali del comune. I manifestanti hanno anche sparso immondizia nell’atrio e nel cortile del comune. All’origine del gesto, la richiesta di avere i sindaci in prima fila nelle proteste e nell’opporsi alle forze dell’ordine. Anche lo stesso comune di Terzigno è stato occupato dai manifestanti alcuni dei quali sono saliti anche sui tetti, e altri manifestano, gridando slogan contro i componenti della giunta comunale, si sono posti davanti alla casa comunale. Anche in questo caso l’episodio è dovuto al fatto che ritengono, a loro avviso, che l’amministrazione comunale non si stia adoperando a sufficienza per risolvere il problema discarica. Nel frattempo le proteste e i blocchi a Terzigno stanno provocando una nuova emergenza rifiuti a Napoli. Secondo i dati forniti dal Comune di Napoli oggi nelle strade cittadine ci sono, non raccolte, 850 tonnellate di rifiuti, mentre altre 600 sono stipate su 75 auto compattatori impossibilitati a sversare in discarica. L’assessore comunale all’igiene, Paolo Giacomelli ha chiesto alla Regione e alla Provincia, che hanno competenza sulla quantità di rifiuti da conferire nelle discariche, affinchè autorizzino al più presto dei conferimenti straordinari per liberare la città dai rifiuti rimasti nelle strade e consentire un rapido ritorno alla normalità. L’assessore ha reso noto che nella notte gli auto compattatori di Napoli sono riusciti a scaricare solo a Chiaiano e non più di 700 tonnellate di rifiuti.
Ferdinando Pelliccia