Crisi Governo: Sandro Bondi non vede alternativa che al dialogo con Fini e Casini

SANDRO BONDI CERCA IL DIALOGO CON FINI  E CASINI – «Non rifiutare la ripresa almeno di un confronto politico nell’ambito delle forze che si riconoscono in Europa nel Ppe e che non possono entrare in contatto con la sinistra più retrograda del mondo». È questo l’appello che il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi rivolge esplicitamente a Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini dalle colonne del Corriere della Sera, un invito a ritrovare il dialogo per «un confronto reale» e per «un ragionamento politico che muova da dati obiettivi». Nella lettera pubblicata sul quotidiano di via Solferino, il coordinatore del Pdl compie un’analisi dell’attuale situazione politica: «siamo in bilico su uno scosceso crinale – scrive -: si può scegliere di tentare di farla finita con l’odiato e ingombrante Berlusconi, oppure si può scommettere in una ricomposizione dell’area moderata, sia pure con un progetto diverso e competitivo rispetto al modello rappresentato da Berlusconi». Bondi si dice convinto che «sia Casini che Fini non abbiano a disposizione un’alternativa politica seria e credibile rispetto a quella di riaprire un confronto con il Pdl e con l’attuale governo, sia pure con un profilo politico e programmatico autonomo e in prospettiva alternativo a quello rappresentato da Berlusconi». Da un lato, spiega, il leader dell’Udc «non ha la possibilità di realizzare un dialogo fecondo e promettente con una sinistra riformista che non c’è» e dall’altro il presidente della Camera «non può abbandonare il campo del centrodestra, alternativo alla sinistra, se non rinunciando al proprio retroterra culturale ed elettorale». Anche un eventuale accordo con la sinistra in «una specie di comitato di liberazione nazionale dal cosiddetto ‘berlusconismo» si rivelerebbe per il ministro una «scelta disperata», «miope e disastrosa»

Fonte: Ansa