Repubblica: Caso Carfagna, la mediazione di Gianni Letta. Mussolini: “Se non mi chiede scusa voto la sfiducia”

CASO CARFAGNA-MUSSOLINI – Ci ha provato Gianni Letta in una lunga telefonata con Mara Carfagna a riportare ordine nel caos. Ma la ministra è sempre decisa a lasciare l´incarico, il posto di deputata e il partito se non ci saranno «fatti concreti». Ovvero la testa di Nicola Cosentino, il ricambio del Pdl campano ormai «comitato d´affari», una gestione trasparente dei rifiuti in Campania. Però ad alzare il livello della turbolenza nel Pdl ci pensa Alessandra Mussolini. La nipote del Duce, deputata del Pdl, non è disposta a ingoiare quell´insulto in napoletano («Vajassa») che la Carfagna le ha rivolto in un´intervista. «Voglio pubbliche scuse – dice Mussolini – se no non voto la fiducia il 14. Avevo posto una questione politica alla Carfagna, ho avuto in risposta un insulto e non voto per un governo dove c´è una ministra per le Pari Opportunità che insulta le donne».

La ministra non sembra pentita di quel “vajassa”. Con Letta hanno parlato dei rifiuti e del decreto sullo smaltimento (ancora non chiuso) che le pressioni di Cosentino e soci vorrebbero cambiare assegnando ai presidenti delle Province di Napoli e Salerno, Luigi Cesaro e Edmondo Cirielli la competenza. Mentre la Carfagna, come le opposizioni, insiste perché la gestione dei termovalorizzatori sia del governatore Caldoro. La partita si muove tra politica, camorra e incarichi.[…]

Carfagna vedrà Berlusconi nei prossimi giorni. Giura: «Non mi sento più sola». È rinfrancata dai riconoscimenti avuti, da Frattini, da Gelmini e soprattutto da Ignazio La Russa che ha ammesso: «Un problema legato a Cosentino esiste». La difende Lupi: «Basta attaccarla». Riceve centinaia di messaggi di sostegno su Facebook e l´appoggio dell´opposizione. Casini, il leader Udc: «Fa una battaglia giusta». Luxuria si schiera pro Carfagna: «Io attendo da 4 anni le scuse della Mussolini». Il segretario Cgil, Susanna Camusso: «Si ascoltino le ragioni politiche della Carfagna». Il rischio è che la si butti in baruffa tra donne – lei e la Mussolini – obiettivamente «un livello di scontro non eccellente», afferma Emma Bonino, leader radicale che ieri sera in tv da Saviano ha letto l´elenco sul “corpo delle donne”.

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