Repubblica: Crisi di governo, maggioranza sconfitta alla Camera

CRISI DI GOVERNO – Per l´ennesima volta la saldatura tra Futuro e libertà e opposizione manda sotto il governo alla Camera. Un nuovo segnale in vista del fatidico voto di fiducia al premier del 14 dicembre il cui esito resta in bilico. Motivo dell´ultimo scontro l´assegnazione del settantatreesimo seggio italiano al Parlamento europeo sul quale l´esecutivo era già stato battuto in commissione. La maggioranza è uscita sconfitta (292 a 250) da un voto a scrutinio segreto su un emendamento che assegna lo scranno vacante all´Udc anziché al Pdl. Pidiellini e leghisti hanno quindi chiesto di bocciare l´articolo nel suo complesso ma anche in questo caso – sempre con il voto segreto – sono usciti sconfitti.

Un esito che ha portato ad una nuova giornata rovente a Montecitorio dove la marcia di avvicinamento verso il D-day di metà dicembre è sempre più incerta. Come dimostrano le parole di Roberto Maroni quando dice «non so neanche se arriveremo a fine anno». Il ministro dell´Interno rassicura però la base leghista sul fatto che anche con una crisi di governo «l´attuazione dei decreti sul federalismo non sarà interrotta». Quindi torna a bocciare l´ipotesi di governo tecnico con Lega e Pdl all´opposizione («non ne vedo le condizioni») e arriva ad aprire all´ingresso in maggioranza dell´Udc dicendo «noi leghisti siamo contrari ma se Berlusconi dopo la fiducia vuole allargare noi non possiamo impedirglielo, anche se dubito che qualcuno si aggreghi». In serata è però Umberto Bossi che spara a zero su Casini: «Ha detto che la Lega non gli piace, che Berlusconi è inaffidabile. E allora chi deve fare il tavolo?». Per il leader del Carroccio, dunque, «con una maggioranza risicata è meglio andare alle elezioni che poi vinciamo». Con il Cavaliere candidato premier? «Si, Berlusconi è bravo e le elezioni le vince».

Intanto i finiani tornano all´attacco e dopo aver mandato sotto il governo con Italo Bocchino indicano che «al momento non ci sono le condizioni per votare la fiducia a Berlusconi». In cima alle richieste di Fli restano le dimissioni del premier e l´allargamento all´Udc. […]

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