Repubblica: La Russa come D’Annunzio, volantini dall’elicottero per invitare afghani alla pace

LA RUSSA COME D’ANNUNZIO – Migliaia di volantini, per conquistare i cuori e le menti degli afgani. «Io come D´Annunzio», suggerisce Ignazio La Russa, venuto fin su le montagne di Bala Murghab per inaugurare la campagna anti-Taliban tra la popolazione, e verificare i progressi della missione italiana. «Deponete le armi, il Corano dice: pace e felicità». I foglietti vengono lanciati dall´elicottero CH-47 dell´esercito mentre vola da Herat all´avamposto italiano più a nord, quello al confine col Turkmenistan. Il ministro della Difesa, insieme ad altri militari italiani, prende un mazzo di bigliettini, scritti in dari e pashtu, dove è raffigurato un combattente che torna al villaggio, e li fa svolazzare nel cielo azzurro, come fece il poeta sopra la città di Vienna. In un altro, si avvertono gli afgani del pericolo di mine e li si invita a respingere gli insorti.

[…]

Da Herat a Bala Murghab è un´ora di elicottero. Il velivolo è armato con mitragliatrici e scortato da due Mangusta. Non si può allentare la guardia: gli atti ostili si sono intensificati. «Dal 18 ottobre – spiega il generale Marcello Bellacicco, che guida la brigata alpina Julia – ci sono stati 35 attacchi con armi da fuoco, 12 con mortai, nove con ordigni improvvisati, 10 con razzi, un assalto suicida».

La democrazia è ancora lontana, e la confusione regna sovrana. Ieri sono stati resi noti i risultati delle elezioni del 18 settembre per la Jirga, la Camera bassa: un milione e mezzo di voti annullati, così come lo scrutinio in 300 seggi e l´elezione, per brogli, di 24 candidati già proclamati vincitori. La procura generale ha deciso di sospendere alcuni responsabili del processo elettorale accusandoli di «aver agito contro la legge». Subito dopo, decine di candidati esclusi, con i propri sostenitori, sono scesi in piazza a Kabul per protesta.

Repubblica