GALAN E PRODOTTI OGM – Ieri l´Alto Adige si è dichiarato Ogm free: con una norma provinciale l´utilizzo dei prodotti transgenici è stato messo al bando. Una decisione che l´assessore all´Agricoltura Hans Berger ha collegato a un quadro più generale: «Il parere negativo della gran parte dei consumatori e di un numero sempre maggiore di Regioni ha convinto la Commissione europea a cambiare la propria strategia, delegando ai singoli Stati la competenza sulle decisioni in materia di Ogm».
Contro l´asse Regioni-Bruxelles è sceso subito in campo Giancarlo Galan, il primo ministro delle Politiche agricole italiane a decidere una vistosa apertura ai prodotti transgenici nei campi. Galan ha detto che le dichiarazioni di Berger «ricordano molto una campagna promozionale dal sapore turistico». E ha aggiunto che la «la legislazione attuale consente di vietare la coltivazione solo se si ha motivo fondato di ritenere che un Ogm rappresenti un rischio per la salute umana e per l´ambiente», cosa che l´Italia non è «in grado di dimostrare in maniera inequivocabile».
[…]Una sfida diretta alle Regioni e alle associazioni degli agricoltori. «La nostra è una posizione molto concreta», spiega Stefano Masini, responsabile ambiente della Coldiretti. «Guardiamo come sono fatti la nostra agricoltura e il nostro territorio: ci sono più di 500 prodotti doc e igp; una rete molto estesa di siti protetti a vario titolo; proprietà estremamente frammentate, con una grandezza media di 5-6 ettari contro i 240 degli Stati Uniti. Imporre gli Ogm vorrebbe dire creare un sistema costosissimo e inutile: una doppia filiera che vada dai campi ai sistemi di trasporto nel tentativo, destinato a fallire, di evitare l´inquinamento dei prodotti tradizionali».
Di fronte all´ipotesi di colture Ogm imposte dal governo, gli agricoltori hanno deciso di rispondere con ogni mezzo: dalla mobilitazione di piazza ai referendum locali fino alla battaglia legale in base agli articoli del codice civile che vietano «l´esercizio di attività pericolose». Anche perché il rischio economico per il settore di punta del made in Italy alimentare è consistente. «Negli Stati Uniti il 15 per cento del territorio coltivabile ha problemi con una contaminazione da erbicidi legata all´uso degli Ogm», conclude Masini.