Wikileaks: Julian Assange si sta facendo troppi nemici

ASSANGE SPACCA GIORNALI AMICI – Sarà anche uno come Mick Jagger, che fa perdere la testa alle donne, come sostiene il responsabile svedese di Wikileaks, ma Julian Assange sta cominciando a farsi nemici anche tra amici e alleati. Tensioni ribollono all’interno dei giornali partnerDer Spiegel, Al Jazira, ma soprattutto il Guardian – dopo che il quotidiano britannico ha pubblicato i verbali delle accuse per molestie sessuali e stupro che potrebbero portare all’estradizione in Svezia dell’hacker australiano. Non era un pezzo a firma qualunque quello che, avallato dalla direzione che a lungo ha meditato se pubblicarlo, ha fatto rimbalzare sui giornali di mezzo mondo le abitudini sessuali dell’affascinante Julian condite di particolari salaci, come l’accusa di una delle due donne svedesi di «averle aperto a forza le gambe, tenendola inchiodata in modo che le impediva di muoversi» e di commentare poi dopo «è stata la peggiore scopata del mondo e pure violenta». L’autore, Nick Davies, è il giornalista che originariamente convinse Wikileaks a entrare in alleanza con il Guardian. Da allora i rapporti tra Davies e Assange si sarebbero messi al brutto stabile.

La rottura – secondo voci interne al giornale raccolte dal Times – sarebbe stata così profonda che Davies ha deciso di non farsi coinvolgere nella copertura del Cablegate, l’ultima ondata di oltre due milioni di dispacci diplomatici statunitensi. E adesso è Assange a sentirsi tradito. Da qualche giorno anche un altro giornale in prima linea nella pubblicazione dei rapporti del Dipartimento di Stato, il New York Times, ha premuto con decisione sul freno. Probabilmente ci sono perplessità legate alle iniziative che la magistratura federale americana potrebbe prendere nei confronti di Wikileaks e di Assange. Oggi il vicepresidente Joe Biden ha proclamato che l’australiano è «un terorista high tech e va fermato». Il ministero della Giustizia – ha confermato Biden – sta lavorando al suo caso: «Se ha cospirato con un militare americano per mettere le mani su documenti segreti la sua posizione è fondamentalmente diversa da quella di un giornalista che si è limitato a trasmettere queste carte». E Assange, secondo il New York Times, giornalista non è. «Non è uno spirito simile. Se è un giornalista non è il tipo di giornalista che sono io», ha detto il direttore dell’influente quotidiano Bill Keller a un convegno su “Secrecy and Journalism in the New Media Age”.

Intanto, intervistato su una tv americana, lo stesso Assange ha perso le staffe, dimostrando che, a dispetto dell’algida freddezza con cui affronta di solito i media, il Robin Hood della rete non ama le domande sgradite. L’australiano ha interrotto bruscamente una intervista con Abc News, dopo una domanda dell’inviato della rete a Londra sulle accuse delle due svedesi, definendo il giornalista uno «sfigato gossipparo».

E comunque il suo atteggiamento “predatore” nei confronti dell’altro sesso non lo aiuta a farsi amici. Tra le vittime anche un giornalista americano arrivato a Stoccolma per intervistarlo: Julian lo snobbò e preferì passare la serata a corteggiare, probabilmente con successo, la fidanzata dell’intervistatore, con la quale si allontanò dal ristorante.

di Alessandra Baldini

Fonte: Ansa