CRIMINI E NARCOTRAFFICO IN COLOMBIA – L’ambasciatore colombiano Gabriel Silva, di recente nomina a Washington, ha dichiarato in una conferenza stampa che Uribe, coinvolto nel processo contro la multinazionale Drummond negli Stati Uniti, gode dell’immunità diplomatica.
Silva, impegnato in questi giorni nel cercare di prolungare per un altro anno il trattato che esime dal 1991 i prodotti colombiani dalle tariffe di importazione negli Stati Uniti (brutta copia di quel TLC bloccato dall’intervento di diversi parlamentari nordamericani che hanno denunciato l’insostenibile situazione dei diritti umani in Colombia), ha affermato che Uribe “non può essere soggetto a nessuna ingiunzione giudiziaria”.
Un tribunale dell’Alabama ha messo sotto processo dal 2001 la multinazionale carbonifera statunitense, che con l’appoggio del narco-ex presidente Uribe ha utilizzato in Colombia militari e paramilitari per assassinare leaders sindacali e lavoratori che non si facevano comprare, corrompere e cooptare.
L’avvocato delle vittime della Drummond, Terry Colingsworth, ha dichiarato che, a suo parere, l’immunità richiesta non sarà concessa, perché si tratta di una misura valida solo per i presidenti in carica. “Questa è una mossa preliminare di Uribe, ma il semplice fatto che sia stata richiesta l’immunità non significa che verrà concessa”, ha assicurato.
Il regime colombiano si chiude a riccio in difesa di Uribe, esponente dell’oligarchia paramilitare nonché noto narcotrafficante; ma gli innumerevoli crimini di cui si è macchiato non resteranno a lungo impuniti, e la giustizia popolare farà inevitabilmente il suo corso.
Associaz. Nuova Colombia