Assange vuole creare un mondo più civile: “In carcere ho capito che sono sulla strada giusta”

WIKILEAKS SI BATTE PER UN MONDO PIU’ CIVILE – In un’intervista rilasciata al settimanale “Chi”, il fondatore di Wikileaks, Julian Assange rivela alcuni dei motivi che lo hanno spinto ad affrontare il rischio di pubblicare documenti riservati, mettendo a repentaglio la propria vita. Nessuna trama di spionaggio né tantomeno di sovversione solo desiderio di cambiare il mondo: “Mentre ero in carcere mi sono chiesto più volte se ciò che faccio vale la pena e alla fine ho capito che sono sulla strada giusta – afferma Assange-. I miei collaboratori e io vogliamo contribuire a creare un mondo più civile. Siamo un’entità piccola, attaccata dagli Stati Uniti e dai loro alleati. Non siamo una superpotenza. Siamo più coraggiosi che potenti”.
Il noto giornalista hacker non demorde e né teme l’estradizione: “Negli Stati Uniti stanno studiando come mettere in piedi contro me un’accusa di spionaggio. È una minaccia che prendo sul serio. Ma siamo ancora al 2% del lavoro e io ho collaboratori in tutti i continenti per andare avanti”.