Repubblica: Pericolo incendio per i rifiuti di Napoli nella notte di Capodanno: 500 tonnellate di spazzatura in viaggio per Taranto

RIFIUTI A NAPOLI – Ancora poche ore all´incognita San Silvestro. Napoli si prepara al mix insidioso di rabbia e fuochi d´artificio, che potrebbero innescare un grande rogo sulle migliaia di tonnellate d´immondizia ancora abbandonate in strada. La rabbia, del resto, è già esplosa in parte ieri sera con il blocco stradale di via Marina, un´arteria importante della città, dove squadre di persone incappucciate hanno rovesciato cassonetti sparpagliando rifiuti sulla sede stradale. Così, sul disastro rifiuti, a Palazzo Chigi si elaborano nuove ipotesi di intervento.

Mentre a Napoli si lavora al Piano di San Silvestro, con la task-force prevista dal prefetto Andrea De Martino per prevenire l´incubo di possibili incendi sulle 1.500 tonnellate che marciscono in città e sulle oltre 15mila spalmate in provincia, a Roma si riapre, oggi, il tavolo presieduto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Dopo un primo incontro di ieri a Palazzo Chigi con Caldoro e il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, Letta torna alle 17 a fare il punto dell´emergenza e a varare un nuovo dispositivo. Interverranno i 5 prefetti della Campania e i rispettivi presidenti delle Province (quelli di Benevento ed Avellino saranno assenti). Invitati anche i ministri Giulio Tremonti e Stefania Prestigiacomo rappresentati da un delegato. L´obiettivo è cercare di convincere le altre province a dare una mano a Napoli, accogliendo i suoi rifiuti. Promettendo magari in cambio qualche fondo compensativo.

Non ci sarà Berlusconi che, ai più vicini collaboratori, ha confidato la sua ferma volontà di «staccarsi» dalla gestione diretta di una crisi campana che diventa, di ora in ora, più grave. «Ho deciso di non parlare più – ha detto il premier facendo riaffiorare il timore di una sorte di complotto – perché ogni volta che faccio un annuncio, guarda caso l´immondizia ricompare in strada». Ma c´è un´altra ragione a frenare il Cavaliere: «Non posso dichiarare ancora una volta lo stato di emergenza». Tornare ad una gestione speciale «sarebbe come certificare il fallimento del nostro decreto di due anni fa. E non è così». Sarebbe «esattamente dar ragione alle falsità» che raccontano le opposizioni. Nello stesso solco continua il conflitto tra il sindaco Iervolino e il governatore Caldoro, dopo le interviste dei due vertici istituzionali a Repubblica. Al j´accuse del primo cittadino di Napoli contro il governatore «a cui spetta di individuare i siti per le discariche e autorizzare i conferimenti fuori regione», ieri Caldoro risponde con una scheda in cui riepiloga i «flussi dei rifiuti in discarica» organizzati per Napoli. Una nota titolata così: «La Regione ha fatto la sua parte». Come se ci si potesse ergere ad osservatori terzi. Intanto, proprio dopo le intese raggiunte da Caldoro, sembra andare in porto il piano per i conferimenti nelle altre regioni. Dopo numerosi test, parte oggi il primo carico di 500 tonnellate per Taranto. Altri sversamenti, di entità inferiore, sono previsti in Molise, Lazio, Emilia Romagna, Lazio e Toscana. Ma la fetta di “solidarietà” più cospicua sarà ancora inoltrata, e forse imposta, alle altre province campane. Che restano ferme sul “ni”. Riluttanti ad accettare l´amaro calice. Almeno fino al vertice di stasera.

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