Repubblica: Festeggiamenti 150 anni dell’Unità d’Italia: Bossi contro Napolitano su federalismo e Tricolore

150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA – Festeggiare i 150 dell´Unità d´Italia? «Solo dopo che sarà approvato il federalismo; adesso, con tutto ancora centralizzato a Roma, sarebbe una cosa negativa». È la replica puntuta di Umberto Bossi al Capo dello Stato, che ieri ha puntato il dito proprio contro la Lega: «Chi è al governo rispetti il Tricolore». Un doppio invito, quello di Napolitano, memore di quanto è successo di recente al consiglio regionale del Veneto, quando i leghisti non hanno votato il programma di celebrazione dell´Unità perché i colleghi di Pdl, Pd e Udc avevano cantato in aula l´Inno di Mameli. La consigliera del Pd Laura Puppato aveva informato con una lettera il Presidente. Che ieri ha ammonito: «Ritirarsi dai festeggiamenti non giova al federalismo».

Ma – quasi un gioco delle parti – gli stati maggiori del Carroccio, alla vigilia del passaggio parlamentare definitivo sul federalismo fiscale, si muovono su un doppio binario. Da una parte Bossi ignora l´esortazione presidenziale al rispetto del Tricolore, e dice che non c´è nulla da festeggiare fino a quando, a fine mese, in due commissioni parlamentari non si approverà in via definitiva l´autonomia impositiva per Comuni e Regioni. È anche un messaggio al Pd e, soprattutto, ai finiani, i cui voti sono indispensabili dal momento che la maggioranza governativa nelle commissioni non c´è più. Dall´altra parte, a mitigare la brusca uscita del Capo, ecco un leghista di primo piano come Roberto Calderoli: «Trovo bello – si sbraccia il ministro alla Semplificazione – che Napolitano abbia fatto espressa menzione al federalismo, ricordando che la Costituzione fa argine ai ritorni del nazionalismo; gli siamo grati». E se il presidente ha anche tirato un po´ le orecchie alla Lega, poco importa: «Questo non è il momento delle polemiche, visto che si sta delineando il cammino delle riforme». Appunto. Aggiunge Luca Zaia, governatore leghista del Veneto, tra i più scettici sui festeggiamenti: «Le celebrazioni siano l´occasione per dare finalmente la riforma federalista al nostro Paese». Nulla di più. A lanciare strali contro il Capo dello Stato («L´Unità del Paese non è un dogma») è la base leghista: ieri mattina microfono aperto “bollente” a Radio Padania, ma perfino un pasdaràn come Matteo Salvini minimizza: «Le critiche sono state poche, Napolitano è un nostro alleato sulla via del federalismo».

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