Saggio di Eugenio Scalfari in uscita domani con Repubblica ed Espresso. Titolo: “Per l’alto mare aperto”

copertina del libro "Per l'alto mare aperto"

SAGGIO EUGENIO SCALFARI – E’ in edicola, da domani con la Repubblica o con l’Espresso, il saggio di Eugenio Scalfari, “Per l’alto mare aperto”. L’opera, il cui titolo è tratto da una citazione del XXVI Canto dell’Inferno di Dante, rappresenta un viaggio dell’autore al fianco di grandi personaggi del pensiero moderno.
In questo saggio Eugenio Scalfari riflette sulla nascita, l’evoluzione e la fine della nostra epoca. Partendo dai grandi maestri del pensiero filosofico (come Montaigne) che, per primi, hanno preso coscienza dell’individualità dell’uomo e delle sue peculiarità, l’autore dichiara, in un affascinante quanto onirico dialogo con Diderot, che la modernità è finita. Ma poi si corregge: “Noi moderni siamo circondati dai contemporanei e con loro viviamo molto male”. La risposta di Diderot sarà alquanto provocatoria: “Vi sentite circondati dai barbari?”.
Il viaggio si chiude con due grandi della letteratura e della storia italiana: Calvino e Montale. Ed è proprio con i versi di Montale, tratti da “La casa dei doganieri”, che Scalfari chiude la sua opera. Di nuovo ritorna l’immagine dei barbari con la quale ha aperto il saggio; ma Scalfari non li intende in senso negativo, semmai ritorna all’accezione greca secondo cui sono persone che parlano una lingua diversa dalla nostra, sono coloro che misurano la storia a partire dalle loro esperienze personali, sgretolando, in questo modo, la memoria del tempo che è stato e rimaneggiando il presente.
Così la modernità muore, una caducità che investe tutti noi.

Sara Durantini