– Ignorare la posta elettronica, prendere carta e penna per scrivere lettere, tenere rapporti epistolari con amici e conoscenti non è da tutti, ma Amélie Nothomb, scrittrice eclettica, autrice di innumerevoli romanzi di successo editi in Italia dalla casa editrice Voland, è tra coloro che amano la corrispondenza cartacea. Non a caso il suo ultimo capolavoro, Una forma di vita, (nelle librerie da oggi) ha per protagonista proprio il rapporto epistolare tra Amélie e un soldato americano di nome Melvin Mapple che si trova a Baghdad. L’originalità della storia sta nel fatto che il soldato è obeso e bulimico. Melvin ha paura degli attentati e si sente oppresso dalla vita militare, per questo si getta sul cibo. Attraverso le lettere il rapporto diventa sempre più intimo e profondo ma subisce un brusco arresto quando Melvin interrompe la corrispondenza.
Rapporto con il corpo e, soprattutto, con il cibo, temi cari alla Nothomb (Biografia della fame, per fare un esempio, narra gli anni del nomadismo familiare, che destabilizzò l’allora adolescente Amélie che da allora soffre di anoressia) vengono toccati con dovizia di particolari che non vogliono rimestare nel torbido tunnel dei disturbi alimentari, quanto dare una visione matura e consapevole del problema che attanaglia molte persone visto, però, in relazione con la guerra in Iraq. “Non avevo mai fatto un romanzo del genere” asserisce la Nothomb e poi aggiunge “mi è sembrata un’occasione straordinaria di collegare la Grande Storia, come la guerra in Iraq, e la piccola storia, la vita di una scrittrice belga che, dal suo ufficio parigino, risponde ai lettori”.
La solitudine, altro tema che attraversa le pagine di questo romanzo, accomuna l’autrice al soldato Melvin. Lui si rifugia nel cibo per sfuggire (o boicottare, come vuole la Nothomb) alla guerra in Iran, lei è sempre stata una persona sola “una solitudine imposta, come un sortilegio”. Tuttavia sono proprio queste vicissitudini private che l’hanno trasformata, come più volte ha ribadito anche lei, nella scrittrice che è oggi.

AMELIE NOTHOMB ROMANZO
Sara Durantini